ROMA – Reboot, remake, sequel. In un periodo nel quale la produzione audiovisiva guarda al passato, forse per nostalgia o più probabilmente per mancanza di immaginazione, alle tante rivisitazioni di serie tv, terminate negli scorsi anni, se ne aggiunge un’altra. Parliamo di Roswell, il teen drama andato in onda dal 1999 al 2002 su The WB (oggi The CW). Sembrerebbe certa la notizia di un reboot del racconto fantascientifico, basato, come la serie originale, sul romanzo Roswell High di Melinda Metz. A scrivere la sceneggiatura dovrebbe essere Carina MacKenzie.
Protagonisti della serie andata in onda alla fine degli anni 90, sono tre ragazzi adolescenti Max Evans (Jason Behr), Isabel Evans (Katherine Heigl) e Michael Guerin (Brendan Fehr) che vivono a Roswell, cittadina del New Messico diventata famosa per i tanti avvistamenti di Ufo che si sono registrati li nel corso del tempo.
E con il mondo extraterrestre i ragazzi hanno molto a che fare, visto che sono per metà umani e per l’altra metà alieni. La loro missione sarà salvare la propria razza dall’estinzione. Nel mezzo si intrecceranno relazioni sentimentali con umani che metteranno in crisi i protagonisti della serie e influenzeranno le loro scelte.
Al centro del reboot di Roswell troveremo nuovamente il legame sentimentale tra un alieni e umani, ma non solo. Protagonista della nuova serie, che si profila come un racconto più “adulto”, dovrebbe essere una ragazza che torna nella città del New Messico nella quale è cresciuta. Lì rincontrerà il suo amore del liceo, che nel frattempo è diventato un poliziotto, scoprendo che l’uomo è in realtà un alieno. Elemento di novità l’etnia della ragazza che si scoprirà figlia di immigrati clandestini, un elemento quanto mai attuale, che strizza l’occhio alla politica di Trump.
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