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Napoli, carnevale al rione Sanità, contro la camorra si rompe il muro dei pregiudizi

NAPOLI - I bambini della Sanità hanno rotto

Pubblicato:24-02-2017 17:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:57

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NAPOLI – I bambini della Sanità hanno rotto un muro simbolico, quello del finto pregiudizio e dell’indifferenza, per costruirne un altro, in una scuola, un muro del sapere, del senso civico e della conoscenza. L’appuntamento del rione Sanità con il carnevale, festeggiato stamattina da quasi 2mila cittadini del quartiere, si è trasformato in un grande corteo tra gli ingressi delle scuole, le strade del rione spesso macchiate di sangue, e la pasticceria Poppella, colpita ieri da una ‘stesa’.

Il tema del corteo di carnevale di quest’anno, partito da piazza Sanità e conclusosi alle Fontanelle, nella scuola Lombardi Russo, è stato il diritto allo studio, un modo per mandare alle istituzioni un messaggio chiaro: contro la camorra servono scuole aperte e maestri di strada per impedire che l’evasione scolastica diventi la linfa vitale dei clan. “Quest’anno si erano uniti, insieme, più pezzi del rione, distanti tra loro ma uniti da una grande voglia di riscatto – racconta all’agenzia Dire Laura Marmorale, assessore al Welfare e alla Scuola della Terza Municipalità di Napoli -. La partecipazione è stata enorme e questo carnevale è oramai un appuntamento fisso che coinvolge un’intera rete educativa di scuole e ludoteche”.




Gli spari di ieri contro la vetrina della storica pasticceria Poppella, frequentata da Totò, “non hanno intimorito i cittadini. Avevamo paura che quel fatto potesse impaurire le persone e invece in strada c’era più gente degli altri anni. Hanno reagito senza paura, esponendo perfino uno striscione davanti alla pasticceria, il quartiere ha dato un segnale di grande coerenza e legalità”.

E da oggi, davanti alla vetrina di Poppella, che ha regolarmente aperto i battenti, ci sarà la scritta ‘Ai proiettili preferisco i fiocchi di neve‘, uno dei dolci che ha reso la pasticceria famosa in tutta Italia. I bambini si sono stretti intorno al proprietario della pasticceria, Ciro Scognamiglio, come segno di vicinanza e solidarietà spontanea dell’intero rione. Una nonna, accompagnando al corteo sua nipote vestita a festa per il carnevale, dichiara alla Dire che “la Sanità è questa, non siamo contenti di quello che succede. La Sanità sono queste persone che oggi sono in strada”.

L’assessore Marmorale è convinta che il riscatto nel rione “sia innegabile. Il quartiere è pronto a reagire ma serve anche un intervento trasversale da parte dello Stato, abbiamo bisogno che lo Stato ci sia. Serve più sicurezza e un sistema funzionante di videosorveglianza ma bisogna intervenire anche sul tessuto sociale, che qui è iperattivo e lavora tanto, concentrandosi prevalentemente su fasce giovanili, minori: queste persone vanno sostenute”. Il tasso di dispersione scolastica “è ancora norme – racconta l’assessore al Welfare -, bisogna potenziare la presenza di maestri di strada ed educatori che riportino i minori nei circuiti ordinari della formazione per togliere manovalanza alle camorre”.

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