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Un piano da 357 milioni per la biodiversita’ del fiume Po

Al via progettazione di interventi su 56 aree con fondi del Pnrr

Pubblicato:20-09-2022 17:12
Ultimo aggiornamento:20-09-2022 17:12

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REGGIO EMILIA- Riattivare i processi naturali e favorire il recupero della biodiversità nel bacino del Po, dove escavazioni, inquinamento, consumo di suolo e canalizzazione eccessiva hanno aumentato il rischio idrogeologico e devastato gli habitat naturali. Sono gli obiettivi di un progetto di “rinaturazione” del Grande Fiume che, con un investimento di 357 milioni assegnati nell’ambito dei fondi del Pnrr, ha concluso nelle scorse settimane l’iter di approvazione e può ora partire con la fase di progettazione. Gli interventi, da realizzare entro il 2026, sono stati messi a punto dall’Autorità distrettuale di bacino del Po, con il contributo di Aipo e delle quattro Regioni rivierasche (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto), sotto il coordinamento del ministero della Transizione ecologica.

INTERVENTI SU 56 AREE PER 1500 ETTARI DI TERRITORIO

Nello specifico le opere interesseranno 56 aree distribuite lungo l’intera asta fluviale, per riprstinare il corridoio ecologico rappresentato dall’alveo del fiume e dalle sue fasce riparie e caratterizzato da una notevole diversità di ambienti (sponde, isole, banchi di sabbia) per un totale di oltre 1.500 ettari di territorio e 51 milioni di metri cubi di lanche e rami abbandonati da riattivare. In “tempi strettissimi” verrà ora attivato un processo partecipato sul territorio, per coinvolgere le comunità locali e tutti i portatori di interesse e raccogliere ulteriori contributi per le fasi di avanzamento, realizzative e di futura gestione e momonitoraggio degli interventi.

L’AUTORITA’ DI BACINO: “SI AVVIA MODELLO ALTERNATIVO AL PASSATO”

“L’opportunità offerta dal Pnrr e dal progetto di Rinaturazione del Po che presentiamo insieme ad Aipo consentiranno di realizzare un modello tanto necessario quanto alternativo rispetto al passato in grado di incidere positivamente sugli equilibri ecologici del Grande Fiume”, commenta il segretario dell’Autorità distrettuale Alessandro Bratti.


IL PO UNA RISORSA ANCHE PER L’ECONOMIA

Il Po è il fiume più lungo d’Italia, 652 chilometri, e quello con il bacino idrografico più vasto, oltre 70.000 chilometri quadrati. E’ anche una zona nevralgica per l’intera economia italiana, dove si concentra la metà degli allevamenti zootecnici e oltre un terzo delle industrie e della produzione agricola nazionale.



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