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Via libera del Senato al Pnrr, è legge: sì ai Provita nei consultori. Il Pd: “Attacco alla 194”

Dopo il sì della Camera del 18 aprile, il governo ha incassato anche la fiducia del Senato sul decreto legge per il Pnrr. Dentro ci sono tante norme, tra cui quella (contestata) che prevede la presenza dei Pro vita nei consultori

Pubblicato:23-04-2024 23:09
Ultimo aggiornamento:24-04-2024 09:42

bocciato ddl popolare Titolo v
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ROMA – Il governo ha incassato la fiducia del Senato sul decreto legge contenente disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il provvedimento contiene, tra le altre cose, la tanto contestata sulla presenza delle associazioni pro vita nei consultori. Il testo prevede che le Regioni, nell’organizzare i servizi consultoriali, possano “avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”.
I sì sono stati 95, i no 68 e 1 astenuto. Il decreto è così convertito definitivamente in legge.

Dalle opposizioni, e in particolare dal Pd, si levano subito aspre critiche che accusano il Governo di voler mettere mano alla legge sull’aborto la 194. Dichiarazioni in questo senso arrivano da Valeria Valente, Beatrice Lorenzin, Alessandro Zan e Cecilia D’Elia. Anche il Movimento 5 stelle, per bocca di Maiorino, accusa Giorgia Meloni di voler “smontare” la legge 194. A prendere la parola in difesa del decreto approvato con la fiducia è Giovanni Satta, di Fratelli d’Italia, che assicura che “il governo non ha alcuna intenzione di limitare la liberà delle donne”. E anche Tommaso Foti interviene per dire che la legge 194 “non è alcun modo toccata” dalle novità legislative approvate oggi.

VALENTE (PD): “DA DESTRA ATTACCO A 194”

“La legge 194 già prevede all’articolo 2 che i consultori possano avvalersi della collaborazione volontaria di formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato che possono aiutare la maternità difficile dopo la nascita. Allora perché inserire quell’emendamento pro-life per di più in un decreto sul Pnrr che niente ha a che vedere con l’aborto? Perché la destra vuole cambiare la legge e Giorgia Meloni dimostra purtroppo di contravvenire alle sue promesse: il suo governo è un governo che nei fatti fa scelte contro le donne”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente.
“Noi siamo con le donne delle associazioni che hanno manifestato ieri e con quelle del sindacato in piazza oggi a difesa della 194 – prosegue Valente – Una legge che ha sancito il principio di autodeterminazione per le donne e il diritto a scegliere una gravidanza libera, consapevole e sicura. Una legge di civiltà e di grande equilibrio. Su questo non accetteremo arretramenti e siamo certe che le donne, tutte le donne, saranno con noi. Oggi come ieri. La vera sfida, se questo davvero volesse dimostrarsi un governo almeno attento ai bisogni delle donne, è semmai quello di tornare finalmente a investire sui consultori e sulla loro diffusione, così come sul loro funzionamento. L’errore della destra è clamoroso: la campagna contro la denatalità così come il riconoscimento sociale della maternità si fa investendo sull’occupazione femminile, sui servizi, sulla condivisione, non certo colpevolizzando le donne, spingendole a fare figli contro la loro volontà, considerandole nei fatti predestinate a un ruolo e soprattutto considerando il loro corpo qualcosa nella disponibilità di altri e non invece, come è, nella loro esclusiva disponibilità”.


LORENZIN (PD): “INSPIEGABILE EMENDAMENTO SULLA 194”

“Ci troviamo di fronte l’ennesimo provvedimento blindato dalla maggioranza di Governo, a scapito della natura bicamerale del nostro Parlamento e del confronto democratico. Uno svilimento del ruolo del Parlamento sui dossier più importanti del Paese, in particolare quelli economici. Quello che era un’eccezione giustificata dal Covid-19 è diventata una prassi. Rimane inspiegabile come sia stato reso ammissibile un emendamento di modifica alla legge 194 nel PNRR e perché la maggioranza abbia deciso di intervenire con un blitz su un provvedimento blindato e senza un confronto parlamentare. Apprendiamo dai giornali le intenzioni del legislatore, infatti, senza una discussione di merito. Nulla sappiamo su chi, come e che cosa fanno queste associazioni dentro i consultori. Una vaghezza inaccettabile su un tema così delicato, gestito in ben altro modo dal Parlamento del 1978!”.
Così la senatrice del Pd Beatrice Lorenzin.

ZAN (PD): “GOVERNO VIGLIACCO, VUOLE CANCELLARE 194 PER DECRETO”

“Il PNRR come cavallo di Troia per far entrare nei consultori le associazioni antiabortiste amiche della destra e limitare il diritto all’autodeterminazione delle donne. Stanno cancellando la 194 a colpi di decreto, senza il coraggio di ammetterlo. Un governo di vigliacchi”.
Così Alessandro Zan, deputato Pd.

D’ELIA (PD): “DESTRA TRADISCE DONNE, GIOVANI E SUD”

“Abbiamo lavorato per ottenere NGEU (NextGenerationEU) ma non possiamo votare questo decreto, che tradisce gli obiettivi contro le disuguaglianze di genere, generazionali e territoriali. Accanto ai tagli alla sanità pubblica, denunciati anche dalle stesse regioni governate dal centro destra, alla penalizzazione del sud e al generale stravolgimento del Piano di ripresa e resilienza, sono state inserite norme completamente estranee alla materia e volutamente provocatorie ed ideologiche”. Lo ha dichiarato in Aula la senatrice del Partito democratico Cecilia D’Elia.
“Mi riferisco evidentemente – spiega la senatrice – all’emendamento approvato dalla maggioranza che consente l’ingresso nei consultori delle associazioni antiabortiste. Un vero e proprio blitz, in un decreto su cui chiedete la fiducia, che prova a boicottare una legge, la 194, perché non riuscite a non cadere nella tentazione di farlo, come fate dove governate nelle regioni. Parliamo dunque di aborto, che grazie al femminismo e alle donne è uscito dalla clandestinità, è diventato una questione pubblica e politica. Il cuore della questione infatti è l’autonoma scelta delle donne, nella sessualità, nella maternità, nell’aborto, la scelta sul proprio corpo. Con questo emendamento il governo prova ad aggirare la legge, ostacolarne l’applicazione, stigmatizzando e colpevolizzando le donne. Tema che nulla c’entra con il Pnrr. Sia chiaro, le donne di questo paese hanno già dimostrato di non voler intromissioni nelle loro scelte sul proprio corpo: lo hanno fatto portando cinquant’anni fa questo tema al centro del dibattito pubblico, hanno difeso la legge 194 dagli attacchi e dal referendum proposto per abolirla. Oggi, questo nuovo affronto ha già mobilitato tante associazioni e la stessa rete dei consultori. Noi siamo con loro, per rivendicare il diritto delle donne a scegliere e a godere della piena cittadinanza. Non vi consentiremo di colpevolizzarle, di chiamarle assassine. Sono tante le ragioni per cui non voteremo questo provvedimento, una su tutte l’ipocrisia di una maggioranza che ha ereditato il Pnrr pensato per i giovani, le donne e il sud, trasformandolo – ha concluso la senatrice dem -in uno strumento che divide il paese e acuisce le diseguaglianze”.

MAIORINO (M5S): “MELONI SMONTA LEGGE 194 E RICOMPENSA BRUNETTA”

“In questo decreto scopriamo che equiparare lo stipendio di Brunetta a 240.000 euro si può fare, mentre 1.800 euro x Scurati erano troppi. Brunetta è stato il servitore da ricompensare dopo aver smontato il salario minimo per i cittadini e garantendosi il salario massimo per sé stesso. La parola d’ordine di questa maggioranza è: erodere e agire in maniera obliqua. Non parlano più di secessione ma di autonomia differenziata per confondere le acque ma ottenere comunque la secessione dei ricchi. Sul premierato dicono di non toccare i poteri del presidente della Repubblica, ma lo fanno diventare di fatto maggiordomo del presidente del Consiglio di turno come non si vede in nessuna parte del globo terracqueo. Poi c’è il capitolo aborto: Meloni dice che la legge 194 non si tocca, ma dall’altro lato autorizza i presidenti di regione a spalancare le porte dei consultori alle associazioni antiabortiste. Così si smonta la legge, che già non funziona per via dei medici antiabortisti. Già ieri siamo scesi in piazza per i diritti a fianco delle associazione per l’autodeterminazione e la libertà delle donne, oggi faremo altrettanto al fianco dei sindacati. Potete forse avere i numeri in Parlamento, ma il Paese non è con voi su questo”. Così la vicepresidente del gruppo M5S al Senato Alessandra Maiorino.

SATTA (FDI): “DA GOVERNO NESSUNA INTENZIONE LIMITARE LIBERTÀ DONNE”

“Nessuno vuole togliere alle donne la libertà di interrompere la gravidanza secondo le regole stabilite dalla legge. Sono solo fake news su un argomento, peraltro, molto sensibile”. Ha risposto così il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanni Satta, membro della 10a Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, interpellato dalla Dire in merito alle polemiche per la modifica apportata dalla maggioranza al decreto PNRR (il cui voto finale è atteso oggi nel tardo pomeriggio in Aula al Senato), che aprirà le porte dei consultori anche agli enti del Terzo settore come le associazioni pro-vita.
“Nell’articolo 2 della Legge 194 c’è scritta esattamente la stessa cosa- ha proseguito Satta- quindi non c’è alcuna novità e assolutamente nessuna volontà da parte del governo di modificare quella legge, semmai di applicarla. Se si confronta l’articolo 2 della Legge 194 con questo emendamento, non si troverà una parola diversa rispetto a quello che è già stato scritto nella legge nel 1978, se non fosse nel fatto che prima si parlava di volontariato e oggi di terzo settore, ma sono sinonimi”.
Ma se non cambia nulla, perché è stato introdotto un emendamento? “Non c’è una volontà precisa- ha risposto Satta alla Dire- ma soltanto la volontà di adeguare la legge anche nella terminologia. Nella norma del 1978 si parlava di volontariato, mentre oggi di terzo settore. Ma cambiare qualche parola non significa cambiare la sostanza. L’apertura c’è sempre stata e continuerà ad esserci”.

Secondo Satta, quindi, si tratta solo di una “narrazione fatta dalle opposizioni, che si stanno attaccando ai dettagli per cercare di far pensare, in campagna elettorale, che ci sia la volontà di modificare la legge sull’aborto”.
Però intanto qualcuno continua a parlare di aborto come omicidio… “Ognuno può esprimere la propria opinione, lo dice anche la Chiesa- risponde ancora il senatore di Fratelli d’Italia- siamo in democrazia e credo sia ancora lecito avere un’opinione personale. Opinione che, ribadisco, non è quella del governo e della maggioranza. Alcuni diranno questo, altri diranno il contrario. D’altronde la libertà di espressione è garantita dalla Costituzione. Ma la presidente del Consiglio Meloni lo ha dichiarato un’infinità di volte che non c’è nessuna volontà di modificare la Legge. Continuare a dire il contrario è soltanto un modo per cercare di continuare a speculare sull’argomento”.

FOTI (FDI): “NO NOVITÀ IN DL PNRR, NORMA APPROVATA NON TOCCA 194”

“Sulla questione aborto ha detto parole chiarissime, non ieri, in campagna elettorale Giorgia Meloni. La legge 194 non si tocca. La norma che è stata approvata non tocca la legge 194. L’hanno detto tutti, la polemica politica non ci interessa su un tema che non esiste. Se le associazioni” pro-vita “possono far parte dei consultori già secondo la legge 194 non capisco quale sia la novità”. Lo ha detto il capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti, a margine di una conferenza stampa in via della Scrofa.

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