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Rossini 150 anni dopo, patrimonio della cultura italiana: ecco il ddl per celebrarlo

Per arrivare preparati al 150esimo delle morte un ddl che raccoglie le disposizioni per la celebrazione del geniale compositore

Pubblicato:01-03-2016 15:24
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:04

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presentazione ddl rossini

ROMA – Un patrimonio, una rockstar ante litteram, l’autore di musiche che spuntano qua e là tra film, spot e telefilm, un uomo innamorato della propria città, Pesaro, alla quale lasciò la propria eredità. Un autore eterno. Gioacchino Rossini era tutto questo e molto di più, e oggi, a 200 anni della prima romana del Barbiere di Siviglia (che fu fischiata) e il giorno dopo quello che sarebbe stato il suo compleanno (nacque ‘bisestile’ il 29 febbraio 1792), si preparano le celebrazioni del 150mo anniversario della sua morte (13 novembre 1868). Per arrivare preparati ecco un ddl che raccoglie le disposizioni per la celebrazione del 150mo del geniale compositore, ddl presentato oggi al Senato da Camilla Fabbri, senatrice Pd e prima firmataria del testo, con Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro, città natale di Rossini, Monica Maggioni, presidente Rai, e a valorizzare ulteriormente la lista, da Giorgio Napolitano, senatore a vita e Presidente emerito della Repubblica.

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Innanzitutto c’è un Comitato, presieduto dal presidente del Consiglio dei ministri, o da un suo delegato, e composto dal ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo e dal ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, o da loro delegati, e da insigni esponenti scelti tra personalità della cultura. Del comitato fanno parte i presenti alla conferenza stampa e Gianni Letta, assente ma che ha inviato un messaggio.

Il disegno di legge prevede interventi volti alla promozione della conoscenza, della ricerca scientifica, della pubblicazione di materiali inediti dell’opera rossiniana, alla promozione dell’opera rossiniana presso le nuove generazioni (scuole, università, conservatori di musica, giovani artisti anche con borse di studio) e il più vasto pubblico, attraverso rapporti di collaborazione con soggetti pubblici e privati, associazioni, circoli, emittenti televisive nazionali e internazionali e utilizzazione delle tecnologie digitali.

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Si prevedono interventi per la tutela e la salvaguardia, la valorizzazione, anche con finalità di promozione turistica, dei luoghi in cui Gioachino Rossini è nato e cresciuto. Nel disegno di legge si sottolinea la dimensione internazionale, europea e mondiale delle celebrazioni, con le quali il nostro Paese si troverà necessariamente ad interagire. Si potrà quindi valutare anche la possibilità di creare progetti europei, concertati direttamente con la Commissione europea e funzionali anche alla costituzione di reti di città, per la realizzazione di alcuni eventi nelle principali città con grandi tradizioni musicali, per allargare sul piano europeo il lavoro con le scuole, e promuovere la schedatura e lo studio di materiali europei conservati sul territorio dell’Unione europea.

Il compito di coordinare le iniziative viene affidato al Comitato nazionale che a partire dal 2017, in stretta collaborazione con le regioni e gli enti locali interessati, elaborerà il programma definitivo degli interventi. Il Comitato rimarrà in carica per l’intero anno successivo all’anno delle celebrazioni, e cioè fino al 31 dicembre 2019.

“Ricordare Rossini può essere un tema nazionale ma anche internazionale”, ricorda Camilla Fabbri, senatrice Pd, “sarà importante celebrare vita e opera di Rossini perché continuano ad elevare l’Italia nel mondo”. Ciò detto, aggiunge Fabbri, “chiederemo di discutere il ddl nelle prossime settimane perché il 2018 sia l’anno rossiniano”.

Come membro autorevolissimo del Comitato, Giorgio Napolitano, senatore a vita e Presidente emerito della Repubblica, ricorda “le ragioni fortissime per dare il massimo rilievo nazionale, nell’ambito di un’attenzione internazionale molto viva, al 150mo rossiniano”, aggiungendo di essere stato “un frequentatore assai meno assiduo di quanto mi sarebbe piaciuto del Rossini opera festival, una delle maggiori invenzioni sul piano dell’offerta musicale d’Italia degli ultimi decenni, qualcosa di assolutamente peculiare e ha prodotto straordinari successi”. Ricordando “l’indifettibile impegno dell’amico Mariotti” (Gianfranco Mariotti, sovrintendente del Rossini Opera Festival, ndr) che ha passato “l’arte di dirigere al figliolo” Giacomo “con grande risultato”. Però Napolitano ricorda anche i presidenti della Regione Marche e i Sindaci di Pesaro per “una qualità culturale del governo locale che non sempre è riscontrabile altrove”. Ora, quindi, conclude Napolitano, si proceda con il ddl, in modo che la “sicura approvazione tutto sommato sia un esempio che il Parlamento non è così male come sembra”.

“Una giornata molto importante e emozionante, perché Rossini è nel dna dei pesaresi, un patrimonio del quale siamo molto orgogliosi”, aggiunge Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro. “Questo 150mo, come abbiamo sottoscritto con il presidente del Consiglio, deve diventare una grande occasione per il Paese- aggiunge- come è stato per l’anniversario di Verdi deve diventare un’occasione per raccontare la bellezza e la storia italiana”.

Ora “abbiamo due anni e mezzo di lavoro intenso, un vero e proprio crescendo rossiniano, per arrivare al 2018 anniversario della morte”, dice Ricci, “cercheremo di raccontare Rossini attraverso la musica provando anche a sperimentare contaminazioni con la musica contemporanea, anche attraverso un linguaggio cinematografico, per illustrare le sfaccettature che completano il personaggio”. Ciò accadrà toccando “le città rossiniane”, non solo Pesaro, spiega il sindaco, “ma anche Napoli, Bologna, Milano, Venezia, Firenze, i luoghi italiani, e per il profilo internazionale Vienna e Parigi, dove Rossini ha espresso il suo telento”.

Il 150mo è una delle “occasioni in cui musica e territorio si uniscono e in cui il nostro Paese è capace di raccontarsi al resto del mondo”, dice Monica Maggioni, presidente Rai, occasione di celebrazioni in Italia ma anche “in quell’Europa che era molto più tessuta e vicina di quanto oggi si ami ricordare” e dove “un genio come Rossini rivestiva un ruolo di prima donna” dotato “di una popolarità che oggi definiremmo da rockstar, infatti veniva riconosciuto lungo la via”. Quindi si tratta di “un’occasione irresistibile per la Rai che vuole accompagnare, seguire, essere da stimolo” e “vuole essere accanto a chi ha l’idea ma vuole essere dentro alle cose che succedono”, conclude Maggioni, quindi “noi ci saremo”.

Per parte sua, Luca Ceriscioli, presidente della Regione Mache, ricorda si verifica “qualcosa che spesso non viene messo in luce: un euro dato al festival ne suscita dieci di economia, ma la cosa più interessante è che il contributo che arriva dagli Enti pubblici al festival viene pienamente ripagato in termini di fiscalità“.

Un “investimento che torna indietro”, aggiunge Ceriscioli, “una grande espressione culturale che dimostra come fare cultura sia un motore per l’economia dimostrando come l’investimento in cultura dia un ritorno talmente immediato che non farlo avrebbe solo l’orizzonte della stupidità e dello spreco”. Insomma, conclude il presidente delle Marche, dalla cultura può derivare “un crescendo rossiniano per l’economia”, un “buon viatico per i prossimi anni” verso crescita e rilancio.

NAPOLITANO: PATRIMONIO NON SOLO ITALIA, 150MO GRANDE OCCASIONE – “Rossini non appartiene solo al nostro Paese” e “credo che quanto già lo si conosce sta a dimostrare quanto è importante farlo conoscere ancora meglio, ancora di più, e questa è una grande occasione, questi anniversari lo sono”. Giorgio Napolitano, senatore a vita e Presidente emerito della Repubblica, lo dice a margine della presentazione delle attività e del Comitato nazionale per la celebrazione del 150mo della morte di Gioacchino Rossini, attività raccolte in un ddl che darà vita a due anni e mezzo di eventi nelle Marche, in Italia e all’estero. “C’è una struttura solida, sia la Fondazione sia i conservatori, sia il festival- prosegue Napolitano- su cui poggiare le nuove iniziative. Spero che contribuisca molto, come ha detto la presidente Maggioni, anche la televisione, e credo che dobbiamo sapere che quello che si fa in Italia è soltanto parte di quello che si farà nel mondo, perché Rossini non appartiene solo al nostro Paese”.

RICCI (PESARO): 150MO GRANDE OCCASIONE PER PARLARE DELL’ITALIA – “Saranno due anni e mezzo intensi, una grande occasione per parlare dell’Italia al mondo attraverso uno dei più grandi artisti della storia del nostro Paese”. Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro, lo dice al cronista della DIRE a margine della presentazione delle attività e del Comitato nazionale per la celebrazione del 150mo della morte di Gioacchino Rossini, attività raccolte in un ddl che darà vita a due anni e mezzo di eventi nelle Marche, in Italia e all’estero. “Del resto Rossini all’epoca era una vera e propria rockstar europea e oggi le sue musiche non sono solo sono al centro delle rappresentazioni operistiche più importanti, in particolare del Rossini opera festival, ma sono anche spesso e volentieri colonna sonora dei nostri film, dei telefilm: davvero Rossini è un testimonial dell’Italia nel mondo- spiega Ricci- questi due anni e mezzo saranno una celebrazione nazionale, grazie anche all’importantissimo apporto del Presidente emerito Napolitano, della presidente della Rai Monica Maggioni, di Gianni Letta: figure che a livello nazionale mostrano l’autorevolezza culturale del nostro Paese intorno a questo grande artista”. Insomma, conclude il Sindaco di Pesaro, “la” città rossiniana, “siamo molto orgogliosi di poter ospitare una parte di questi eventi, che però toccheranno tutte le città rossiniane incluse quelle europee, Vienna e Parigi”.

FABBRI: CELEBRAZIONI 150MO UN CRESCENDO ANCHE DI EMOZIONI – “Un crescendo, anche di emozioni”: Camilla Fabbri, senatrice Pd e presidente della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, lo dice al cronista della DIRE a margine della presentazione delle attività e del Comitato nazionale per la celebrazione del 150mo della morte di Gioacchino Rossini, attività raccolte in un ddl bipartisan, del quale Fabbri è prima firmataria, che darà vita a due anni e mezzo di eventi nelle Marche, in Italia e all’estero. “Gioacchino Rossini nasce nella mia città, nasce a Pesaro nel 1792 e sono fiera di poter essere considera una sua concittadina- spiega Fabbri- ricordarlo significa lasciare alle nuove generazioni un patrimonio artistico, culturale e umano importantissimo che abbiamo inteso valorizzare e valorizzeremo”. Valorizzare la ricchissima eredità rossiniana “intanto presentando un ddl sul quale lavoreremo perche possa essere incardinato ed assegnato prima possibile- conclude la senatrice Pd- per iniziare le celebrazioni rossiniane a partire dal 2017 perché il 2018 sia l’anno rossiniano”.

CERISCIOLI (MARCHE): PATRIMONIO PAESE, CULTURA E’ STRATEGICA – “Rossini va soprattutto interpretato come un patrimonio del nostro Paese. Noi lo leggiamo nei monumenti, nei luoghi e anche per il grande lascito culturale del Maestro alla città di Pesaro, che ha nominato sua erede testamentale. Noi lo restituiamo nel tempo come patrimonio universale”. Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, lo dice al cronista della DIRE a margine della presentazione delle attività e del Comitato nazionale per la celebrazione del 150mo della morte di Gioacchino Rossini, attività raccolte in un ddl che darà vita a due anni e mezzo di eventi nelle Marche, in Italia e all’estero. “Sono importanti momenti come questo, passaggi e tappe- spiega Ceriscioli- ma bisogna avere la capacità tutti i giorni di riproporre la musica del grande Maestro che continua ad essere rappresentata in tutto il mondo, dagli spot televisivi ai più grandi teatri”. Con questa iniziativa, e con questo ddl, “emerge tutta la voglia di continuare a conservare e proporre il grande patrimonio culturale come asset strategico per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese e della nostra Regione”, sottolinea il presidente della Regione Marche.

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