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Officine “Reggiane”, la mostra è un successo. Diventerà permanente in via Agosti

REGGIO EMILIA - L'archivio storico delle Reggiane tornerà a casa. Salvo intoppi, nel giro di quattro o cinque

Pubblicato:29-02-2016 16:23
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:04

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REGGIO EMILIA – L’archivio storico delle Reggiane tornerà a casa. Salvo intoppi, nel giro di quattro o cinque anni la sterminata mole di documenti che racconta le vicende delle storiche officine meccaniche di Reggio Emilia sarà riordinata, restaurata, catalogata e resa fruibile, proprio in uno spazio dei capannoni dell’area di via Agosti. La strada è tracciata dal sindaco Luca Vecchi che questa mattina presenta il primo bilancio della mostra dedicata alle Reggiane appena conclusa, in cui è stata esposta una parte minima dell’intero patrimonio archivistico aziendale. “L’obiettivo- afferma il primo cittadino- è tornare alle Reggiane con una sede permanente di accessibilità e conoscenza per tutta la città”. Il riferimento è al progetto di uno spazio espositivo che, nel piano più ampio di riqualificazione del comparto urbano con investimenti pubblico-privati, Iren si è offerta di finanziare con 400.000 euro. Un’operazione che ha però innescato nei giorni scorsi alcuni attriti, poi sopiti, con la Cgil reggiana. Prima di tutto dunque si dovrà concludere il restauro del materiale. Si tratta di oltre 3.000 unità tra volumi, fascicoli, fotografie, arredi, carte progettuali e amministrative. L’archivo, acquisito nel 2010 dal Comune, è oggi conservato in parte nel magazzino comunale di via Mazzacurati e in parte in un deposito statale a Morimondo in provincia di Milano. Il nuovo materiale da mettere a posto è contenuto in 880 nuovi contenitori, per una dimensione di 114 metri lineari. Su di esso, assicura il dirigente del Comune Giordano Gasparini, “partirà un lavoro intensivo per gruppi di lavoro, con lo scopo di dare avvio al ‘capitolo due’ della mostra delle Reggiane”.

Il ‘capitolo uno’ intanto si è chiuso con numeri eccezionali: quasi 11.000 visitatori in poco più di due mesi, alcuni dei quali hanno partecipato anche attivamente alla mostra, donando propri oggetti all’archivio. Per il sindaco si è trattato di “un’azione di grande rilevanza per la diffusione della cultura e del sapere, su un archivo che è stato salvato e reso fruibile da tutti”. Più in generale, commentando le prospettive per l’area delle ex Reggiane, Vecchi afferma: “E’ uno dei progetti culturali più rilevanti della storia recente e contemporanea della città. Non bisogna dimenticare infatti che in altre città le aree industriali dismesse e la loro memoria vengono cancellate con una variante o due”.

di Mattia Caiulo, giornalista


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