“Stiamo lavorando, in ambito regionale e nazionale, per integrare sempre di più la professionalità dello psicologo nella scuola”. Lo dichiara Federico Conte, presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio, promuovendo una presenza costante dei professionisti all’interno degli istituti, per superare sia le criticità legate al Covid che quelle di tutti i giorni.
La violenza dei figli sui genitori “è un fenomeno che esiste anche nel nostro Paese, ulteriormente esasperato dal lockdown”. Lo dice Gianmario Gazzi, presidente Cnoas, confermando il dato emerso da una ricerca realizzata dall’Università di Oxford e Manchester secondo cui gli episodi di violenza dei figli sui genitori sarebbero aumentati del 70% nelle famiglie seguite dai servizi sociali inglesi.
“Non possiamo pensare di fare terapia ai ragazzi se non abbiamo prima creato lo spazio dentro i genitori. Il cambiamento dell’atteggiamento genitoriale equivale a una piccola trasformazione della famiglia stessa”. Parte da qui Michaela Calciano, analista junghiana Arpa, per spiegare il lavoro nei gruppi di supporto terapeutico all’interno del progetto IdO ‘Ritirati, ma non troppo. Un aiuto per le famiglie’, dedicato alla ricerca sul fenomeno del ritiro sociale e al sostegno psicologico dei nuclei familiari attraverso l’attivazione di gruppi di supporto gratuiti ripartiti lo scorso 11 settembre.
“Dobbiamo essere sereni e guardare l’aspetto positivo della scolarizzazione senza essere angosciati da una possibile infezione. Nel peggiore degli scenari siamo comunque pronti a identificare i casi e a prendere le dovute misure”. A dirlo è Annamaria Staiano, vicepresidente della Sip, rassicurando i genitori a iscrivere i propri figli al nido.
Il servizio di counseling genitoriale viene offerto ai genitori dei bambini che sono in terapia. “Tutte le mamme e i papà dovrebbero farlo, perché è un supporto alla terapia stessa dei figli. È molto utile lavorare con gli adulti, perché aiuta a indirizzarli al giusto approccio che devono avere nei confronti dei bambini quando sono a casa”. Carla Cioffi, neuropsichiatra infantile dell’IdO, spiega così le tappe e le modalità del trattamento.
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