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Donne, ok commissione Pisana a proposta legge Battisti su revenge porn

Misure di prevenzione e informazione, ma anche supporto psicologico e legale: approvata la proposta di legge che ha come prima firmataria la consigliera regionale del Pd, Sara Battisti

Pubblicato:03-03-2020 18:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:05

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ROMA – Il Lazio si appresta a diventare la prima regione italiana a dotarsi di una legge di contrasto al revenge porn, l’odioso reato (di recente introduzione nel codice penale nazionale) connesso alla condivisione pubblica di immagini o video intimi senza il consenso dei protagonisti.

La XI commissione del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Marietta Tidei, ha approvato la proposta di legge che vede come prima firmataria la consigliera regionale del Pd, Sara Battisti, e prevede una serie di misure di prevenzione e informazione, di supporto psicologico e legale delle vittime del revenge porn che verranno aiutate anche nel loro reinserimento sociale e lavorativo.

“Ho depositato la proposta nel marzo 2019- ha ricordato all’agenzia Dire Battisti- proprio mentre in Parlamento si svolgeva una discussione accesa sul cosiddetto Codice Rosso, tanto che un emendamento del Pd per l’introduzione del reato di revenge porn venne respinto e questo provocò l’occupazione dei banchi dell’allora governo giallo-verde da parte di tutte le deputate”.


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Poi il reato è stato introdotto (prevede per i responsabili una pena da uno a sei anni di reclusione e una multa da 5mila a 15mila euro) ma questo “non colma la necessità di fare prevenzione, soprattutto tra i ragazzi- ha aggiunto Battisti-. Un sondaggio che ha coinvolto 6.500 adolescenti tra i 13 e i 18 anni ha rilevato che il 24% di loro ha scambiato almeno una volta immagini intime tramite internet o chat. A partire da questi dati c’era bisogno di una legge che facesse prevenzione, informazione e desse sostegno alla vittime dal punto di vista psicologico e legale e le prendesse in carico per restituire loro una vita normale, perché come dimostra il recente caso di Brescia le vittime di questo reato perdono il posto di lavoro”.

La norma che sarà discussa in Aula prevede che la Regione favorisca “programmi di reinserimento sociale e lavorativo delle vittime” che, tramite le associazioni di contrasto e prevenzione al revenge porn, riceveranno anche il supporto gratuito di un avvocato e di uno psicologo (sono previsti protocolli di intesa con le Asl e l’ordine degli psicologi). Ma è prima di tutto culturale la battaglia contro questi comportamenti sanzionati dalla legge, quindi la proposta prevede che la Regione sostenga “interventi volti a diffondere la cultura del rispetto della dignità della persona nonché dei sentimenti relativi alla sfera del affettività e della sessualità, anche in collaborazione con i soggetti del terzo settore che abbiano tra i loro scopri la prevenzione e il sostegno delle persone vittime di violenza”.

A fianco a questa misura c’è la promozione di “campagne di sensibilizzazione e di informazione contro la diffusione, senza consenso, di materiale sessualmente esplicito” e, nel settore della comunicazione, dei media e dei new media, “campagne informative e di sensibilizzazione della popolazione e degli operatori del settore, volte a proporre in particolare modelli positivi delle relazioni intime”.

I destinatari principali di questi messaggi saranno i ragazzi, pertanto nella proposta è previsto che la Regione promuoverà “presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado specifici progetti e interventi, anche rivolti a docenti e genitori, per la diffusione di una cultura diretta all’acquisizione di capacità relazionali finalizzate al miglioramento dell’autostima attraverso specifici percorsi di educazione all’affettività”.

Prima dell’approdo in Aula del testo, la commissione Bilancio dovrà approvare la norma finanziaria con i fondi destinati alle misure previste ma un pezzo importante di strada è stato fatto: “Questa legge colma il vulnus creato dall’assenza di una normativa organica dopo l’istituzione del reato- ha concluso Battisti- Siamo orgogliosi perché siamo la prima regione in Italia ad approvare il provvedimento in commissione e presto lo faremo anche in Consiglio regionale”.

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