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Manovra, la denuncia dei Verdi: “Nuove concessioni demaniali sulle spiagge”

 "Nel maxi emendamento del governo non solo è prevista la proroga alla direttiva Bolkestein di 15 anni, ma anche il

Pubblicato:23-12-2018 11:19
Ultimo aggiornamento:23-12-2018 11:19
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 “Nel maxi emendamento del governo non solo è prevista la proroga alla direttiva Bolkestein di 15 anni, ma anche il via libera a nuove concessioni demaniali sulle spiagge italiane, il salvataggio di ville, cottage residenziali sulle spiagge e il mantenimento delle strutture che per legge dovrebbero essere eliminate, è scritto negli emendamenti dal 386 bis al 386 duodecies che prevedono di riformare entro 120 giorni   la normativa sul demanio marittimo, istituendo il rating sulle spiagge italiane , come avviene con le banche, individuando nuove spiagge libere da dare in concessione”. Lo dice Angelo Bonelli, dell’secutivo nazionale dei Verdi.

“Le spiagge diventano definitivamente una merce sottoposta ai meccanismi del rating e le ultime spiagge libere sopravvissute al cemento verranno così sottoposte ad ulteriore  cementificazione e privatizzazione (il 60% delle nostre coste è compromesso), si prorogano le concessioni demaniali senza adeguarne i canoni che vengono pagati allo Stato che incassa dalle concessione demaniali solo 103 milioni di euro a fronte di un’evasione, secondo l’agenzia del demanio del 50%: attualmente si paga solo 1,27 euro metro quadro/anno per la parte non ricoperta da strutture”- dice Bonelli- E’ l’assalto al territorio da parte di questo governo giallo-nero: dall’albergo di lusso di Cala di Volpe, che ha in concessione a porto Cervo in Sardegna l’esclusiva spiaggia di Liscia Ruya per la cifra di 520 euro l’anno, fino al Twiga della Santanchè per un canone di 16.000 euro l’anno che si trovano sul demanio marittimo, trarranno beneficio da queste norme”.

 “Ma nel maxiemendamento spunta- denuncia Angelo Bonelli, dell’secutivo nazionale dei Verdi- un comma che salva, attraverso una proroga di 15 anni, ville, cottage, bungalow ad uso residenziale e non turistico che occupano le spiagge italiane , situazione che non ha esempi in tutta Europa, mentre nel comma 136 bis si blocca l’eliminazione dalle spiagge delle strutture che per legge dovrebbero essere eliminate al termine della stagione balneare ma che si sono trasformate ad essere fisse  e perenni nel corso degli anni trasformandolo stato dei luoghi”.


Insomma, “con queste norme si svendono le spiagge a quelle lobby che da anni hanno occupato arenili sottraendole alla pubblica fruibilità, alla visibilità e all’accesso al mare come nel caso di Ostia. Si sta preparando la strada alla sdemanializzazione ovvero alla svendita di un bene comune come le spiagge del nostro paese altro che Bolkestein”, conclude Bonelli.

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