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Sudan, Emergency: “Saccheggiato il centro pediatrico in Darfur”

Ong: "Operatori locali rilasciati da paramilitari dopo una settimana"

Pubblicato:31-10-2023 15:22
Ultimo aggiornamento:31-10-2023 15:22
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ROMA – Liberati dopo quasi una settimana operatori sudanesi del centro pediatrico di Emergency a Nyala, nel sud della regione sudanese del Darfur, che erano stati arrestati dai paramilitari Forze di supporto rapido (Rsf): lo ha riferito oggi l’organizzazione non governativa italiana.

In una nota si evidenzia che “a causa delle difficoltà di comunicazione che permangono dall’inizio della guerra, Emergency aveva appreso dell’arresto da un video pubblicato su alcuni social media e aveva perso contatti con il resto dello staff, non riuscendo quindi ad avere certezza sul numero delle persone arrestate né sulla loro identità”.

L’ong ha aggiunto: “A distanza di quasi una settimana i colleghi sudanesi sono stati tutti liberati con le scuse di Rsf, sono scossi, ma stanno bene”. Secondo Emergency, lo staff è stato rilasciato, ma il centro pediatrico è stato saccheggiato. “Sono stati danneggiati i locali e le attrezzature” si sottolinea nel testo, “ma soprattutto è stata violata la sicurezza dello staff sudanese che da due mesi gestisce l’ospedale in autonomia pur di garantire l’assistenza necessaria ai bambini, alle madri e ai pazienti cardiopatici di Nyala e dei centri vicini”.


Emergency ha sottolineato: “Dallo scoppio della guerra lo scorso 15 aprile, il centro ha continuato il proprio lavoro per garantire l’assistenza essenziale a una popolazione fortemente colpita dal conflitto; nelle ultime tre settimane era rimasto aperto con grandi difficoltà a causa dell’intensificarsi dei combattimenti”.

Secondo l’ong, “la gestione delle strutture sanitarie sta diventando sempre più difficile” anche nella capitale Khartoum. “La città è irriconoscibile, dilaniata dai bombardamenti che vanno avanti da oltre sei mesi” ha denunciato Emergency. “La maggior parte degli ospedali sono chiusi per inagibilità o perché non sono più in grado di garantire assistenza per la mancanza dei farmaci e del materiale necessario”.

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