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Sin: “Al Sud nel primo mese di vita +39% rischio morte rispetto al Nord”

Analisi discrepanze regionali a breve in libro bianco

Pubblicato:31-05-2019 10:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:21
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OMaR denuncia screening neonatali
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BOLOGNA – Ci sono due buone notizie in Italia: la sopravvivenza neonatale è “in aumento – anche nelle età gestazionali più basse – con dati molto buoni se paragonati con il resto del mondo”. Questa poi, “non si accompagna ad un aumento delle disabilità”. Così il presidente della Sin (Società italiana di neonatologia) all’agenzia Dire durante il Congresso italiano di Pediatria a Bologna.

LE DIFFERENZE TRA NORD E SUD

Purtroppo, però, c’è anche una brutta notizia: si registra “un rischio di morire, nel primo mese di vita, del 39% in più se si nasce al Sud rispetto al Centro e al Nord”. La discrepanza tra regione e regione è un problema rilevante tanto che, al prossimo congresso Sin, a Catania dal 25 al 27 settembre prossimo, verrà presentato “il primo Libro Bianco della Neonatologia, in cui riporteremo una fotografia della situazione organizzativa, consapevoli che i risultati si ottengono se si hanno medici, infermieri e strutture adeguate. Stiamo indagando tutto questo”, continua il presidente. La Sin, infatti, “ha istituito una commissione preposta all’analisi delle problematiche che riguardano proprio le regioni del Sud” e l’obiettivo è quello di presentare, già a Catania, “qualche dato iniziale, quando poi a distanza di sei mesi avremo anche l’analisi complessa completa” ribadisce Mosca.

LE CAUSE DI MORTE IN FASE NEONATALE

Di cosa si muore in fase neonatale? Il presidente risponde che “si muore in fase acuta di gravi immaturità, per insufficienza respiratoria, per le infezioni e le polmo-displasie o displasie broncopolmonari, malattie croniche dei polmoni”. I dati inoltre indicano che “a 25 settimane si sopravvive nell’75-80% dei casi e nell’80% di questi bambini si sviluppano, nel corso della degenza ospedaliera, alcune morbilità acute che poi sono il punto di partenza per morbilità croniche nei mesi e negli anni successivi”, aggiunge il presidente.


Sono quattro infatti, le grandi categorie di morbilità da ricordare “la malattia polmo-cronica, le emorragie endocraniche, il danno alla sostanza bianca e l’enterocolite necrotizzante”, aggiunge il neonatologo durante la sua sessione al Congresso.

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