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Bologna chiude il 2020 con 1.000 nuovi alberi

Dalla primavera del 2016 il bilancio arboreo cittadino è cresciuto di 6.000 alberi, in particolare aceri campestri, frassini, tigli, olmi ma anche alcune specie non autoctone come ginkgo e liquidambar

Pubblicato:30-12-2020 15:30
Ultimo aggiornamento:30-12-2020 15:50

alberi bologna merola
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BOLOGNA – Bologna chiude il 2020 con mille nuovi alberi. Sono quelli messi a dimora in queste settimane in molti parchi e giardini della città, segnala il Comune con una nota: aceri campestri, frassini, tigli, olmi ma anche alcune specie non autoctone “particolarmente suggestive”, come ginkgo e liquidambar.

“Le nuove piantagioni fanno parte della proposta migliorativa formulata dall’aggiudicatario della gara d’appalto per la manutenzione pluriennale del verde pubblico di Bologna. Si tratta di piante giovani ma già formate (di altezza di poco superiore a due metri) scelte tra le specie più efficaci nella lotta all’inquinamento“, spiega l’amministrazione. “Dalla primavera del 2016 il nostro bilancio arboreo è cresciuto di 6.000 alberi”, rivendica il sindaco Virginio Merola: da 79.000 a 85.000 piante. Cifra destinata a crescere ulteriormente visto che, come spiegato nelle scorse settimane dal settore Ambiente, l’amministrazione conta di chiudere il mandato superando quota 86.000 alberi. Intanto, quello già raggiunto è “un saldo decisamente positivo- aggiunge il primo cittadino- che si accompagna a un’attenta manutenzione del verde cittadino e ai progetti che condividiamo con gli altri comuni della Città metropolitana. Una bella notizia per chiudere un anno che ha posto con ancora più forza, anche a causa della pandemia, i temi della sostenibilità ambientale nell’azione amministrativa”. I mille alberi, i primi di un intervento che si ripeterà anche per i prossimi tre anni, sono stati messi a dimora nei sei quartieri in gruppi di una cinquantina di esemplari nelle aree verdi in cui lo spazio a disposizione consente un loro corretto sviluppo.

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Fra le aree interessate ci sono il parco Renato Fava (Borgo Panigale-Reno), il parco San Pellegrino (Porto-Saragozza), il parco dei Cedri (Savena), il parco della Lunetta Gamberini (Santo Stefano) il giardino Kolletzek (Navile) e il parco San Donnino (San Donato-San Vitale). “Questo importante incremento del numero di alberi pubblici si affianca alla sostituzione di oltre 400 alberi localizzati soprattutto nelle alberate stradali della città- aggiunge l’amministrazione- per i quali nel 2020 si è resa necessaria l’eliminazione a causa delle loro condizioni fitosanitarie e in ragione, quindi, della salvaguardia della pubblica incolumità”. Legato alla manutenzione delle alberature “c’è poi il piano delle potature di contenimento delle alberate stradali, svolto secondo una programmazione pluriennale. In questo periodo sono previsti interventi di contenimento su numerosi filari, per un valore di circa mezzo milione di euro”, conclude il Comune.

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