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I detriti di un missile cinese cadranno sulla Terra. Ma l’Italia è al sicuro

I dati forniti dall'Agenzia Spaziale Italiana al tavolo tecnico creato per l'occasione escludono la possibilità che frammenti del lanciatore PRC-CZ5B cadano sul nostro territorio

Pubblicato:30-07-2022 18:55
Ultimo aggiornamento:31-07-2022 11:32
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ROMA – Sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (Asi) al tavolo tecnico che ha seguito il rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del lanciatore spaziale cinese PRC-CZ5B, “è possibile escludere la caduta di uno o più frammenti del detrito spaziale sul nostro territorio“. Così una nota della Protezione civile.

Ai lavori del tavolo tecnico, attivo dalla mattina del 28 luglio, hanno costantemente preso parte, oltre all’Asi, un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Centro Space Situational Awareness dell’Aeronautica, della Difesa – Covi e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione di Protezione civile della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha pertanto dichiarato concluse le attività operative, “chiudendo il Comitato Operativo che era attivo in stretta reperibilità e ringraziando tutte le componenti del Sistema Nazionale di Protezione Civile, i partecipanti al tavolo tecnico e le regioni direttamente interessate per l’impegno e l’attenzione profusi in questi giorni”.


Il Dipartimento della Protezione Civile “continuerà a seguire attraverso la Sala Situazione Italia, in stretto raccordo con l’Agenzia Spaziale Italiana, il rientro incontrollato del lanciatore spaziale cinese sulla Terra fino alla conclusione dell’evento”, conclude la nota.

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