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La Sardegna al centro dell’industria aerospaziale: arriva il progetto per testare i motori spaziali

Si tratta dello "Space propulsion test facility", ideato da Avio, una delle aziende più importanti nel campo della propulsione spaziale

Pubblicato:30-01-2020 15:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:55
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ROMA – La Sardegna sempre più al centro della sperimentazione aerospaziale su scala globale. L’isola è pronta ad accogliere l’ennesimo progetto in questo settore, questa volta per “testare” i motori, anche di ultima generazione, dei vettori che andranno in orbita: si tratta dello “Space propulsion test facility”, ideato da Avio, una delle aziende più importanti nel campo della propulsione spaziale, che prevede la costruzione di una struttura per provare i motori spaziali a liquido e di un impianto per la realizzazione di componenti in carbonio, all’interno del poligono sperimentale di Quirra a Perdasdefogu, nel Sud sardegna.

L’investimento del progetto, cofinanziato dalla Regione, dal ministero per lo Sviluppo economico e da Avio, è importante: in campo oltre 30 milioni di euro. La durata dei lavori di realizzazione delle opere è di 18 mesi e nei primi tre anni è previsto l’impiego di 21 persone, che arriveranno fino a 35 unità lavorative altamente specializzate, rappresentate da ingegneri, chimici, informatici, e tecnici. L’area dove sarà realizzata l’opera ha un’estensione di circa 6,5 ettari all’interno del poligono di Quirra.

“Prende luce un progetto strategico per la Sardegna- sottolinea l’assessore al Bilancio, Giuseppe Fasolino, che oggi a Villa Devoto ha preso parte alla conferenza stampa per illustrare il progetto -costruito sulla ricerca e sull’innovazione, in grado di offrire consistenti opportunità lavorative. Abbiamo voluto investire in questa iniziativa, ad alto contenuto tecnologico, per il ruolo che la Sardegna potrà ricoprire in questo contesto a livello internazionale. Non ci sono nel mondo molti siti di questa importanza, siamo sicuri che ci saranno ricadute positive per la nostra economia e la nostra isola avrà quello che merita”.


Sottolinea il presidente del Distretto aerospaziale della sardegna, Giacomo Cao: “È un’occasione importante per la Sardegna, che diventerà un punto di riferimento mondiale della propulsione spaziale. Forse per la prima volta in modo così rilevante, è possibile evidenziare il ruolo strategico che il distretto ha svolto nell’attrazione di grandi player, come Avio, e di risorse finanziarie. Il Dass in circa cinque anni è riuscito ad attrarre più di cinquanta milioni di euro, la maggior parte finanziamenti privati”.

Prosegue il professore: “Il giro d’affari di questo comparto vale ogni anno 14 miliardi di euro, in Italia occupa 70.000 posti di lavoro diretti e circa 160.000 indiretti, d’ora in avanti anche la Sardegna ne farà parte. Tengo infine a sottolineare che il progetto presentato oggi si concretizzerà all’interno di uno dei poligoni militari dell’isola, a dimostrazione del fatto che all’interno dei poligoni si possono svolgere attività importanti sotto il profilo civile“.

Spiega Giuseppe Coccon, responsabile relazioni esterne di Avio “Questo progetto è il coronamento di un lavoro che ha coinvolto molte aree della nostra azienda, ma che non avrebbe potuto svilupparsi se non ci fosse stato un rapporto costante e proficuo con questa Regione, i territori coinvolti, la Difesa e il Dass. Noi portiamo in orbita i satelliti che anche in questo momento ci stanno permettendo di lavorare con internet, l’Italia è una delle cinque potenze mondiali che ha accesso diretto allo spazio, e la Sardegna diventerà da qui in avanti un punto strategico e nevralgico di questo business”.

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