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Pagelle ai magistrati, Nordio: “Non capisco la diffidenza, il giudizio spetta sempre al Csm”

Il ministro della Giustizia in visita a Caivano: " Più la norma è specifica e chiara e più una persona sa cosa rischia se non compie bene il suo lavoro"

Pubblicato:29-11-2023 12:38
Ultimo aggiornamento:30-11-2023 07:51
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nordio pagelle magistrati
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ROMA – “Di nuovo vi è una maggiore specificità di quelli che possono essere gli illeciti disciplinari, e questo è a garanzia di tutti i magistrati“. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dall’auditorium dell’I.C. Don Milani di Caivano (Napoli), a margine della Giornata della Legalità organizzata dal liceo Braucci di Caivano, in collaborazione con il ministero della Giustizia, rispondendo sulle ‘pagelle’ ai magistrati.

“Perché – ha aggiunto – come in tutte le situazioni in cui una persona può essere sottoposta a procedimento valutativo, più la norma è specifica e chiara e più una persona sa cosa rischia se non compie bene il suo lavoro. In questi casi i criteri sono più o meno sempre gli stessi: la produttività, la presenza in ufficio, la tempestività nel deposito degli atti, e il rigore logico nel motivarli e aggiornarsi con la produzione legislativa. Il giudizio spetta comunque sempre al Csm, non vi è quindi nessuna interferenza del potere esecutivo o del Parlamento, e quindi non vedo quale possa essere la ragione non dico di una protesta, ma anche di una diffidenza nei confronti di un progetto – ha concluso Nordio – elaborato in gran parte addirittura dal precedente governo”.

IL MINISTRO: MAI CONTRARIO AD AUTONOMIA E INDIPENDENZA MAGISTRATI

Il ministro poi ha risposto in merito al rapporto tra magistratura e parlamento: “Sono un ex magistrato e non sarei mai contrario all’indipendenza e all’autonomia della magistratura. Qualche volta possono esserci state delle incomprensioni, ma la nostra apertura al dialogo è assoluta e avrà la conferma domani quando al Csm, alla presenza del Capo dello stato, faremo le nostre dichiarazioni programmatiche”.

NORDIO: RISORSE SONO QUELLE CHE SONO

In merito alle lamentele sulla scarsità delle risorse da parte dell’Anm di Napoli, Nordio le ha “definite legittime” sottolineando che appartiene “all’Anm italiana, all’avvocatura e alla polizia penitenziaria”. Il ministro ha spiegato, inoltre, che “le risorse sono quelle che sono, noi pensiamo e speriamo di utilizzarle anche attraverso la tecnologia. Stiamo andando avanti molto con la digitalizzazione, con il processo telematico, che potrà aiutare a velocizzare i processi. Una giustizia rapida è l’unica forma di giustizia, purtroppo le risorse sono quelle che sono ma noi stiamo lavorando molto anche se i giornali non ne parlano, perché si sa che le notizie sono quelle che creano polemiche. La gran parte del nostro lavoro è dedicata a rendere la giustizia più rapida, più efficiente e a ottenere soprattutto le risorse del Pnrr. Abbiamo già avuto però la soddisfazione di vedere che è stata concessa l’ultima rata proprio perché noi abbiamo ottemperato alle direttive dell’Europa”.


NORDIO: NOSTRA PRESENZA QUI NON È FORMALE

In merito alla visita a Caivano, Norido ha spiegato che “la nostra presenza qui non è una presenza formale, la presidente Meloni ha invitato ciascun ministro a dare la propria testimonianza secondo le sue competenze“. “Noi oggi – afferma – abbiamo celebrato qui a Caivano un processo simulato che è stato esempio di efficacia, di intelligenza, di sensibilità, di organizzazione, che dovrebbe essere preso a modello anche nei tribunali ordinari. Il fatto che i ragazzi fossero così ben preparati nel formulare le domande e nel dare le risposte, il fatto che si fossero tutti presentati puntualmente, cosa che magari nei processi ordinari non accade perché per qualche disguido il testimone non arriva o l’avvocato è stato male avvertito, dovrebbe essere un esempio per rendere la giustizia più efficiente e più rapida. Sono io grato agli organizzatori per avermi dato questa possibilità. Un esempio di processo come oggi dovrebbe essere portato nelle altre scuole d’Italia. Per Caivano la mia presenza era indispensabile per dare un segnale di presenza e di affetto che lo Stato ha – conclude Nordio – verso questo territorio”.

Tra gli interventi del ministro della Giustizia anche quello sulla durata del Governo Meloni: “Cercheremo assolutamente di fare le riforme, il tempo ce l’abbiamo. Il Governo durerà, spero che duri anche il ministro”. “Le riforme – ha rimarcato – noi cercheremo assolutamente di farle. Certo, c’è questo rallentamento tecnico, tenendo però anche presente che per una riforma seria su argomenti delicati come il codice di procedura penale, sul quale c’è una commissione istituita da me che sta lavorando per riportarlo alla sua originaria formulazione del codice Vassalli, parliamo di un codice di procedura penale, non è che lo puoi improvvisare in pochi mesi, altrimenti fai un pasticcio e poi ti ritrovi in una situazione peggiore di prima”.

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