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Il simbolo del Milite Ignoto, Gen. Manzo: “Identità nazionale non vuol dire essere o meno sovranisti”

Il viaggio della memoria del Milite Ignoto torna anche quest'anno per toccare tutti quei capoluoghi che non ha raggiunto l'anno scorso

Pubblicato:29-09-2022 15:29
Ultimo aggiornamento:29-09-2022 15:40
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ROMA – “Identità nazionale non vuol dire essere sovranisti o non esserlo. Morire per la Patria vuol dire anche difendere le Istituzioni in tempo di pace, o morire in missioni di pace lontane. Il nostro target sono le scuole e dobbiamo avere fiducia nei giovani”. Il Generale dell’Arma dei Carabinieri, Alfonso Manzo, ha risposto così alla Dire su quella che può essere definita una vera e propria operazione culturale e non solo una commemorazione storica. Il viaggio della memoria del Milite Ignoto torna anche quest’anno, dopo il centenario del 2021, per toccare tutti quei capoluoghi che non ha raggiunto l’anno scorso. E’ stato presentato alla stampa questa mattina al Circolo Ufficiali dello Stato Maggiore della Difesa alla presenza, insieme al Generale di Divisione Alfonso Manzo, dell’ingegnere Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione Fs italiane; di Paolo Vicchiarello, coordinatore della Struttura di Missione Valorizzazione Anniversali nazionali della PCM e del Generale di Corpo d’Armata dell’Arma dei Carabinieri Rosario Aiosa, presidente del Gruppo Medaglie d’oro al Valor militare.

Il treno, la rete ferroviaria del Paese e il simbolo vivente del Milite ignoto e tutto il comparto della Difesa coinvolto, tornano ad unirsi per attraversare l’Italia: un viaggio “romantico” che attraverserà la “ragnatela della dorsale appenninica, le curve del Gran Sasso”, come lo ha definito l’ing. Cantamessa: “Saranno 17 tappe, il treno attraverserà 730 stazioni, 5 mila chilometri, 100 ore di percorrenza, 810 miglia marittime e 270 saranno i ferrovieri che si alterneranno. Il carro sarà uguale a quello del 1921″, ha spiegato.

Da Aquileia a Roma, dove il Milite Ignoto giunse il 4 novembre 1921 con l’onore di avere la Medaglia d’Oro al Valor Militare, come ricordato dal Generale Aiosa, quel giovane soldato è stato da subito riconosciuto come “un mito vivente”.


Il Milite Ignoto è cittadino onorario di moltissimi comuni italiani: “Siamo oltre i 4.500 che hanno aderito e il 95-97% delle delibere è stata approvata all’unanimità”. Un lavoro, ha sottolineato Aiosa, reso possibile sul territorio grazie al contributo di ANCI, che ha visto poi nascere un comitato de facto per il Milite Ignoto con, tra gli altri, lo Stato Maggiore della Difesa, le Forze Armate, il Gabinetto del ministro. Numerose le attività indirizzate ai giovani, descritte da Vecchiarello che hanno portato la conoscenza di questo simbolo agli studenti.

Alle spalle dei relatori, a fare da cornice alle tappe lungo lo stivale, il dipinto del pittore spezino Federico Anselmi: ‘Il Treno del soldato’ che ritrae il viaggio del Milite Ignoto immortalato su un lembo della vela del Vespucci, senza cornice, come una bandiera.

GENERALE AIOSA: “MILITE IGNOTO È SOPRATTUTTO UN MONITO DI PACE”

“Il Milite ignoto è esempio di sacrificio, simbolo di unità nazionale, ma è soprattutto un monito di pace”. Così alla Dire il Generale Rosario Aiosa, presidente del Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare, ha risposto sul valore culturale del simbolo eroico che il Milite Ignoto rappresenta, oggi come allora quando bisognava “elaborare il lutto dei 650mila caduti della Grande Guerra”. Lo ha dichiarato in occasione della presentazione del viaggio della memoria di questa mattina al Circolo Ufficiali di SMD.

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