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ROMA – “Il governo, qualora venisse confermata qui alla Camera, si atterrà” alla “indicazione temporale” relativa alla risoluzione approvata ieri al Senato che “propone il 15 ottobre” come data per la proroga dello stato di emergenza. Lo dice nell’Aula della Camera Giuseppe Conte, presidente del Consiglio.
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“Ieri nel dibattito c’è stato qualche fraintendimento”, e “qualcuno ha detto” che la scelta di prolungare lo stato d’emergenza è stato prorogato per reprimere il dissenso”, ma si tratta di “affermazioni gravi che non hanno nessuna corrispondenza con la realtà”, dice Giuseppe Conte, tornando sulle critiche dell’opposizione seguite al suo intervento di ieri al Senato.
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“Voglio chiarire perché ieri nel dibattito c’è stato qualche fraintendimento”, dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che “non sto dicendo ovviamente che è preclusa una valutazione politica – anzi siete chiamati a farla qui in questa sede – voglio dire che il governo sta operando questa valutazione dell necessità della proroga” dello stato d’emergenza “sulla base di mere istanze organizzative, operative, non certo perché si vuole fare un uso strumentale, come qualcuno si è spinto ad affermare, perché ad esempio si vuole assumere un atteggiamento liberticida, si vuole reprimere il dissenso, si vuole tenere la popolazione in uno stato di soggezione”.
“Se non si condivide la necessità di prorogare lo stato d’emergenza lo si dica chiaramente in modo franco, ma non si attribuisca al governo, e non si faccia confusione con la popolazione. Infatti c’è qualche cittadino che è stato convinto che la proroga dello stato d’emergenza significhi ritornare al lockdown, quindi significhi misure più restrittive dal primo agosto. Non è affatto cosi’“.
La proroga dello stato di emergenza causa coronavirus “non lede la nostra immagine all’estero”, semmai l’Italia viene considerata come “un Paese sicuro”. Però il dibattito parlamentare dovrebbe evitare di “drammatizzare” il tema perché in tal modo si “potrebbe creare un danno all’immagine” del Paese.
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