NEWS:

Tajani: L’Italia vuole restare al fianco della popolazione del Sudan

Il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale: "Ambasciata temporaneamente ad Addis Abeba"

Pubblicato:29-05-2023 14:15
Ultimo aggiornamento:31-05-2023 14:57

khartoum sudan
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – L’Italia vuole continuare a essere presente in Sudan, cercando di aiutare la popolazione civile, in un Paese che potrebbe essere abbandonato da circa un milione di persone proprio a causa delle violenze: così il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, in risposta a una domanda dell’agenzia Dire. L’occasione è un incontro organizzato dalla Luiss School of Government insieme con il Quotidiano nazionale.

L’AMBASCIATORE TOMMASI AD ADDIS ABEBA

Lo spunto è il trasferimento dell’ambasciatore Michele Tommasi, che da Roma insieme ad alcuni collaboratori e a due unità dei carabinieri è atterrato nel finesettimana ad Addis Abeba, in Etiopia, dove sarà temporaneamente ricostituita la rappresentanza diplomatica d’Italia a Khartoum. “Abbiamo voluto dare un segnale molto chiaro nonostante l’ambasciata in Sudan non sia praticabile a causa della guerra civile” ha sottolineato Tajani. “Abbiamo voluto dire che l’Italia continua a guardare con grande attenzione e intende svolgere un ruolo positivo in Sudan”.

UN MILIONE DI PERSONE IN FUGA A CAUSA DELLE VIOLENZE

Il ministro ha aggiunto: “Abbiamo deciso di trasferire la sede dell’ambasciata d’Italia temporaneamente ad Addis Abeba, in modo che si possa da vicino cercare di lavorare per trovare una giusta soluzione e per aiutare la popolazione civile che soffre”. Secondo Tajani, “si rischia che un milione di persone se ne vada dal Sudan mentre l’Italia vuole lavorare per la crescita e la stabilità dell’Africa”.


Il ministro ha concluso: “Il Sudan è un Paese di grande importanza e da qui vogliamo continuare a essere presenti sia pur per ragioni di sicurezza tenendo i nostri diplomatici nella sede di Addis Abeba”. A Khartoum e in altre regioni del Paese sono in corso dal 15 aprile scontri tra i reparti dell’esercito del generale Abdel Fattah Al-Burhan e le unità delle Forze di supporto rapido fedeli al suo rivale, Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemeti.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it