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ROMA – L’avventura dell’esplorazione spaziale viene raccontata al grande pubblico attraverso due grandi mostre, una a Roma e una a Torino. Quella nella Capitale è dedicata ad astrofisica e satelliti, quella sabauda all’esplorazione di Marte.
Dal 23 novembre al primo dicembre piazza Vittorio Veneto a Torino ospita ‘Exploring Moon to Mars’, una mostra ospitata all’interno di una grande struttura geodetica per narrare al grande pubblico la storia dell’esplorazione del pianeta Marte e la sua futura colonizzazione partendo dalla Luna,con una particolare attenzione all’importante contributo italiano a questa avventura. La mostra è promossa dall’Agenzia Spaziale Italiana con il patrocinio della Città di Torino, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e il supporto di Leonardo, Thales Alenia Space Italia e Altec.
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Il percorso espositivo, attraverso testi rari, video e immagini di grande suggestione, ha inizio con i miti legati a questi corpi celesti, che hanno sempre ispirato l’immaginario collettivo dell’Uomo, passando per le prime osservazioni astronomiche di Galileo Galilei e Giovanni Schiaparelli e la grande produzione di musica e letteratura ispirate dalla fantascienza.
Il cuore dell’esposizione è dedicato allo stato della conoscenza che oggi abbiamo di Luna e Marte, attraverso i dati e le immagini che la più avanzata tecnologia spaziale ha permesso di acquisire: da quelle storiche delle sonde Luna e Viking, fino alle missioni Apollo, ai rover Curiosity e Perseverance e all’attuale programma Artemis.
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L’esposizione è curata da Viviana Panaccia ed è visitabile gratuitamente.
Dal 25 novembre al 24 marzo è visitabile a Roma a Palazzo delle Esposizioni la mostra ‘Macchine del Tempo’, che mescola cultura, gioco e divulgazione scientifica.
Le ‘macchine del tempo’ che danno il nome all’esposizione sono strumenti dell’ingegno italiano, frutto della ricerca condotta negli osservatori dell’Istituto nazionale di Astrofisica. La mostra parla di scienza e astrofisica mostrando non sologli strumenti, ma facendo anche vedere chi c’è “dietro”, chi sono gli uomini e le donne che lavorano per l’espolorazione spaziale.
La mostra, in italiano e in inglese e pensata per essere inclusiva anche per sordi, ciechi e ipovedenti, parte da un’ambientazione familiare: un cielo stellato, con l’invito a ripetere l’esperienza che Galileo fece oltre 400 anni fa, puntando verso il cielo un “occhio potenziato”, il cannocchiale. Da qui inizia un viaggio attraverso i pianeti del Sistema Solare, ricreato sulla scala della città di Roma e riproposto in versione ludica con una vera e propria sala giochi in stile anni Ottanta.
Il viaggio prosegue tra pianeti, stelle, galassie e giganteschi ammassi di galassie, abbracciando le immense scale cosmiche che le “macchine del tempo” dell’astrofisica contemporanea cercano di afferrare, fino agli albori dell’Universo. Attraverso una combinazione di immagini, exhibit interattivi e tecnologie innovative come la realtà virtuale, chi visita la mostra verrà in contatto diretto con le sfide di una ricerca che, giorno dopo giorno, spinge sempre più avanti i limiti della nostra conoscenza.
I visitatori della mostra intraprenderanno un vero e proprio “viaggio nel tempo” il cui tema centrale è la luce che con la sua velocità non ci permette di vedere il presente bensì il passato. Grazie alla luce è possibile viaggiare nel tempo guardando il cielo: più distante osserviamo e più indietro nel tempo riusciamo a vedere. Un percorso che farà conoscere al pubblico il principale Ente di Ricerca italiano per lo studio dell’universo e che vuole giocare tra il vecchio e il nuovo, ma con contenuti che parlano di oggi e del futuro.
La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e da Azienda Speciale Palaexpo, organizzata da Azienda Speciale Palaexpo, ideata e realizzata da INAF in collaborazione con Pleiadi.
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