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Nuovo primato per la sanità in Emilia-Romagna: vince sui servizi essenziali

Percentuale di adempimento Lea è al 92%, primo posto in Italia. Ma la Lega: "Sono stati tagliati i posti letto"

Pubblicato:27-11-2019 15:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:40
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BOLOGNA – Nuovo primato per la sanità dell’Emilia-Romagna. La fondazione Gimbe, come informa una nota, ha riconosciuto l’Emilia-Romagna come prima Regione in Italia nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni offerte ai cittadini gratuitamente, o dietro pagamento di un ticket, dal servizio sanitario nazionale.

La fondazione ha reso noti i risultati del monitoraggio pluriennale che copre il periodo dal 2010 al 2017: il report fotografa la capacità che hanno le Regioni di utilizzare le risorse dello Stato per garantire, appunto, i cosiddetti Lea.

Se la performance complessiva è del 73,7%, l’Emilia-Romagna, con il 92,2% di adempimento, si colloca sul gradino più alto del podio, seguita da Toscana (89,6%), Piemonte (86,9%), Veneto (86,7%) e Lombardia (85,3%).


“Un’ulteriore conferma della qualità del nostro sistema sanitario e della capacità che questa Regione ha di assicurare ai cittadini prestazioni essenziali per la tutela della salute”, commentano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore alla Sanità Sergio Venturi. “È una grande soddisfazione, soprattutto per le migliaia di professionisti e operatori che lavorano nel servizio sanitario pubblico dell’Emilia-Romagna, rendendolo quello che è e che studi, ricerche e dati di diversa fonte continuano a certificare. Ciò non vuole dire che siamo al punto di arrivo, anzi, in questi anni non ci siamo accontentati, e da gennaio abbiamo potuto azzerare, con risorse regionali, il superticket per le famiglie con reddito fino a 100.000 euro, oltre al ticket base da 23 euro per le famiglie con più di un figlio”.

“Questo risultato- chiudono Bonaccini e Venturi- ci spinge a fare ancora di più, continuando a investire sul personale, già 13.000 gli assunti negli ultimi quattro anni, sulle tecnologie, sui servizi e sulle strutture sanitarie: proprio oggi abbiamo inaugurato un altro Pronto soccorso, a Bentivoglio, nel bolognese”.

Per la sanità dell’Emilia-Romagna si tratta di un ulteriore riconoscimento: presa nel 2019 come Regione di riferimento (benchmark) a livello nazionale, assieme a Piemonte e Veneto, recentemente, come ricorda la stessa Regione, è stata riconosciuta da Meridiano Sanità Index come prima Regione in Italia per capacità di rispondere ai bisogni di salute della popolazione e per indice di mantenimento dello stato di salute.

Ma non mancano le critiche. Il consigliere regionale della Lega Daniele Marchetti punta il dito contro la riduzione dei posti letto. “I cittadini non sono stupidi, conoscono sulla propria pelle i problemi della sanità emiliano-romagnola e la coltre di fumo sollevata ad arte dal governatore uscente, Stefano Bonaccini, e dal suo assessore alla Sanità, Sergio Venturi, finalizzata a nascondere la realtà dei fatti viene puntualmente smentita dai fatti. Fra questi un dato clamoroso: negli ultimi cinque anni gli ospedali della provincia di Bologna hanno perso 242 posti letto”. Per il leghista “è venuto il momento che Bonaccini dica la verità ai cittadini e dia loro spiegazioni su liste d’attesa chilometriche, chiusura agende, trasferimento pazienti verso altre regioni, mancata linearità nell’erogazione dei servizi”.

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