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In Basilicata eletti sette parlamentari: quattro non sono lucani

Fuori Pepe (Lega) e i due ex governatori dem

Pubblicato:27-09-2022 13:43
Ultimo aggiornamento:27-09-2022 13:43
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Sono sette i nuovi parlamentari eletti in Basilicata, di cui tre senatori e quattro deputati. Di questi, quattro non sono lucani.

AL SENATO

È il caso di Maria Elisabetta Alberti Casellati (FI), presidente del Senato uscente ed eletta a Palazzo Madama nel collegio uninominale. Eletti al Senato anche l’ex assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa (FdI) e il pugliese ed ex sottosegretario Mario Turco (M5s). Finisce con uno zero a zero il derby tra gli ex governatori dem, Vito De Filippo (Pd) e Marcello Pittella (Iv – Azione), che non avranno lo scranno in Senato, con il primo assiduo frequentatore di Roma da parlamentare e sottosegretario.

ALLA CAMERA

All’uninominale alla Camera è stato eletto e confermato Salvatore Caiata (FdI), mentre al proporzionale i deputati saranno Aldo Mattia (FdI), ex direttore della Coldiretti Basilicata e altro non lucano, il senatore uscente Arnaldo Lomuti (M5s) e il campano Enzo Amendola (Pd), ex ministro degli Affari europei, che fino alla fine se l’è dovuta giocare con Pasquale Pepe (Lega), Michele Casino (FI) e il consigliere regionale Mario Polese (Iv).


IV-AZIONE AL 12%, MEGLIO DEL DATO NAZIONALE

La lista Iv – Calenda Azione, che ha visto di nuovo, fianco a fianco, Marcello Pittella e il suo discepolo Mario Polese, in Basilicata ha fatto meglio che a livello nazionale, raggiungendo il 12% e con un boom di consensi a Lauria, patria dei fratelli Pittella, il sindaco Gianni, ex europarlamentare e deputato dem, e l’ex governatore e attuale consigliere regionale Marcello. Entrambi hanno lasciato il Pd dopo la non candidatura del secondo da parte di Enrico Letta.

M5S PRIMO PARTITO, CENTRODESTRA TRA 36% E 38%, PD AL 16%

Primo partito è il M5s, che dimezza comunque le sue percentuali rispetto al 2018, passando dal 44% al 25%. Il Pd conferma il trend in declino delle scorse elezioni, attestandosi al 16% e sancendo la fine definitiva di quello che per vent’anni è stato il primo partito Regione. Il centrodestra, che governa anche la Regione dal 2019, vince ma non sfonda, affermandosi tra il 36% e il 38% trainata da FdI, che è passato in cinque anni dal 3% al 19%. 

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