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Francesco Zizola: “Sogno una casa della fotografia per Roma”

Romano, vincitore di diversi premi al World Press Photo, tra cui la foto dell'anno nel 1996, da poco è stato nominato curatore della Collezione Roma

Pubblicato:27-02-2020 11:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:03

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ROMA – Francesco Zizola è forse il più importante fotografo italiano vivente. Romano, vincitore di diversi premi al World Press Photo, tra cui la foto dell’anno nel 1996, da poco è stato nominato curatore della Collezione Roma, la più importante raccolta di fotografie di autori, viventi e non, di proprietà del Comune di Roma. E’ inoltre il fondatore della 10B Gallery di Roma, uno dei principali hub culturali di produzione e fruizione della fotografia nella Capitale. In questa intervista spazia su diversi argomenti: dalle principali novità della prossima mostra legata alla Collezione Roma alla necessità di un museo permanente della fotografia in città, fino alle iniziative fotografiche ideate per il 100esimo compleanno della Garbatella.

ZIZOLA: “A ROMA SERVE UNA CASA DELLA FOTOGRAFIA ISTITUZIONALE”

“La fotografia a Roma gode di ottima salute e ha fatto passi in avanti da gigante dagli anni ’70. Da ragazzo avevo difficoltà a trovare libri di fotografia e le mostre erano rarissime. In quegli anni era un settore di nicchia mentre oggi si può dire sia presente non solo nelle Istituzioni ma anche a livello di iniziative private. Questo risponde ad un interesse sempre maggiore dei cittadini e degli appassionati di questo linguaggio. Certo un museo della Fotografia, o meglio una Casa della Fotografia, sarebbe un bellissimo, utilissimo e necessario spazio ulteriore, che se gestito nelle forme opportune potrebbe costituire una base solida di offerta culturale legata alla fotografia”, ha spiegato Zizola. 


“Uno spazio istituzionale di questo tipo non dovrebbe avere solo un ruolo di produzione sul contemporaneo e di offerta culturale di questa produzione, ma anche uno scopo di conservazione e selezione degli archivi dei fotografi viventi o scomparsi che sono un patrimonio irrinunciabile della storia di questa città- ha aggiunto-. La Casa della fotografia in realtà esiste già, in uno dei padiglioni dell’ex mattatoio Testaccio. Sono stati avviati i lavori che però non sono stati completati. C’è qualche contenzioso in corso ma si spera che prima o poi la cosa possa risolversi, o con una conciliazione o in tribunale, e si possa procedere al completamento di questo spazio”.

La Collezione Roma “è costituita da fotografie di vari autori, non solo contemporanei ma anche di fotografi degli albori. Appartiene al Comune di Roma che ne cura la conservazione. Negli anni scorsi, con la creazione del Festival internazionale della Fotografia, si è arricchita di altre foto grazie al lavoro della cosiddetta Commissione Roma. Vennero chiamati, tra gli altri, autori come Koudelka, Martin Parr, Gabriele Basilico. Poi il festival è stato restituito dall’amministrazione nelle mani del suo curatore Marco Delogu che ha deciso di non proseguire. Dopo qualche anno di interruzione ho ricevuto al proposta, da parte dell’assessorato comunale alla Cultura, di occuparmi dell’arricchimento della Collezione Roma con un nuovo progetto”. 

“Ho selezionato cinque autori e questi si sono alternati a Roma con lo scopo di produrre un corpus di fotografie che in parte sarà lasciato come donazione alla collezione delle fotografie di Roma e con cui verrà realizzata una mostra nel 2020- ha aggiunto Zizola-. Gli autori sono tutti di calibro internazionale: la francese Sara Moon, l’israeliano Nadav Kander, gli italiani Alex Majoli e Tommaso Protti, e lo slovacco Martin Kollar“.

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