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Federfarma: “Il vaccino contro l’influenza aiuterà le diagnosi di Covid. Ma mancano 125 mln di dosi”

Da Palermo Federfarma lancia l'allarme: le dosi da distribuire nelle farmacie sono introvabili e il rischio è di partire in ritardo

Pubblicato:26-09-2020 13:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:57
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PALERMO – “Ottobre è arrivato e occorre che la popolazione attiva esclusa dalle campagne obbligatorie per le fasce protette si vaccini subito volontariamente contro l’influenza, che presenta sintomi simili all’infezione da Covid-19, in modo da aiutare i medici, nel periodo del picco, a fare diagnosi differenziate ed evitare di intasare le strutture sanitarie di falsi casi sospetti così come di pazienti con complicazioni da influenza. Ma le dosi da distribuire nelle farmacie sono introvabili e il rischio è di partire in ritardo, considerato che il vaccino inoculato si attiva dopo 15 giorni e che il picco nel 2019 è stato a dicembre”. Lo ha affermato Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma, oggi in conferenza stampa a Palermo, dove il presidente di Federfarma Bergamo, Gianni Petrosillo, riceverà il ‘Premio Coraggio Emanuela Loi’ per la determinazione con cui, pur avendo contratto il Covid-19, ha continuato a garantire la distribuzione dei farmaci in quelle ‘zone rosse’.

“Questo accade perché – ha spiegato Cossolo – le Regioni, per coprire il più possibile le categorie a rischio, quest’anno hanno aumentato di oltre il 40%, e in alcuni casi raddoppiato, come in Sicilia, l’acquisto di vaccini: in tutto hanno comprato 16,7 milioni di dosi, impegnando di fatto l’intera produzione programmata dalle industrie farmaceutiche quest’anno per l’Italia”.

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MANCANO 1,25 MLN DI DOSI VACCINO ANTINFLUENZALE

In Italia “servono altri 1,25 milioni di dosi” di vaccino antinfluenzale “per vaccinare buona parte della popolazione attiva che rappresenta il motore produttivo del Paese”. Lo ha detto il presidente nazionale di federfarma, Maerco Cossolo, a Palermo, nel corso di una conferenza stampa.

“Riceviamo chiamate da moltissime aziende che chiedono di potere vaccinare i loro dipendenti – ha aggiunto Cossolo -. Siamo molto preoccupati”. All’incontro con i giornaListi ha partecipato anche Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma: “Fra rientri al lavoro e apertura delle scuole, ottobre sarà un mese difficile e complicato per la diffusione dei contagi – le parole di Tobia- . Questo sarà un altro banco di prova per il Paese. Occorre, quindi, trovare subito una soluzione per consentire alla popolazione attiva di vaccinarsi tempestivamente contro l’influenza. Noi chiediamo al ministero di rendere disponibili per le farmacie i ‘resi’, cioè le dosi non utilizzate dalle Aziende sanitarie, nella misura di almeno il 10% del totale dei vaccini. Inoltre, si può sopperire anche ricorrendo all’importazione di vaccini dall’estero, che però deve essere autorizzata dall’Aifa”.

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