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Morta la ricercatrice del Cnr coinvolta in esplosione auto prototipo sulla Tangenziale

Maria Vittoria Prati aveva 66 anni ed ustioni sul 90% del corpo. Al Centro Grandi Ustionati del Cardarelli ricoverato il 25enne Fulvio Filace

Pubblicato:26-06-2023 23:46
Ultimo aggiornamento:26-06-2023 23:48

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NAPOLI – E’ morta la ricercatrice del Cnr ricoverata al centro Grandi Ustionati dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, coinvolta nell’incidente avvenuto lo scorso venerdì sulla Tangenziale di Napoli quando l’auto prototipo che la donna donna guidava è esplosa. Maria Vittoria Prati aveva 66 anni e le sue condizioni, collegate alla presenza di ustioni sul 90% del corpo, erano sembrate da subito gravi.

In auto con la ricercatrice anche Fulvio Filace, 25enne studente dell’Università Federico II, in procinto di laurearsi al percorso Motoristico della magistrale di Ingegneria Meccanica, ricoverato anch’egli al Cardarelli per le ustioni provocate dall’esplosione e per il quale familiari ed amici hanno lanciato un appello sui social per la donazione di sangue. Per aiutare Fulvio bisogna recarsi al Centro trasfusionale Cardarelli e specificare di voler donare sangue da destinargli.

Intanto la Procura della Repubblica di Napoli ha aperto una indagine sullo scoppio e l’incendio dell’auto prototipo. Il Cnr di Napoli ieri ha annunciato di aver avviato una indagine interna.


LA FAMIGLIA DI FULVIO: TROPPE DOMANDE CI TORMENTANO

“Venerdì pomeriggio sulla tangenziale di Napoli è esplosa un’auto in transito. Una notizia ripresa presto da tutti i media locali e nazionali per la gravità dell’incidente. In quella macchina c’erano due persone, una di queste era Fulvio. 25 anni, laureando alla Magistrale di Ingegneria Meccanica, una vita piena di sogni, l’ambizione di lavorare in Ferrari: oggi Fulvio è in coma farmacologico, intubato, con ustioni di terzo grado in gran parte del corpo e con i bronchi occlusi. La ricercatrice che era con lui, invece, è deceduta”. Così in una nota che la famiglia del 25enne ha pubblicato sul profilo Facebook del giovane, allegando foto di Fulvio vicino all’auto ibrida mentre la stessa era oggetto di ispezione e immagini della stessa auto distrutta dalle fiamme.

“Fulvio, durante il suo tirocinio curriculare, era in un’auto prototipo di un progetto del @CNR denominato – continua la nota – ‘LIFE-SAVE – Make your car a solar hybrid’ che ha l’obiettivo di convertire le auto tradizionali in modelli ibridi-solari,uno spin-off dell’Università di Salerno, portato avanti da quattro partner italiani (eProInn, Mecaprom, LandiRenzo e Solbian). È giusto che la tecnologia progredisca e vada avanti, non vogliamo però che un ragazzo pieno di sogni possa diventare un martire dell’innovazione. Fulvio è vittima di un test fallimentare che cambierà per sempre la sua vita e quella della nostra famiglia. E troppe domande oggi ci tormentano“.

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