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Scuola, ecco le linee guida per settembre: turni, classi divise in gruppi e distanziamento

Stanziato un fondo di un miliardo per la riapertura. Sull'obbligo di mascherina si deciderà nelle due settimane precedenti l'inizio della scuola. ok dalla Conferenza delle Regioni

Pubblicato:26-06-2020 12:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:33

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ROMA – Classi divise in più gruppi di apprendimento, turni differenziali a seconda dei gradi scolastici, estensione dell’orario fino al sabato e, se adeguatamente pianificata, gli istituti di secondo grado potranno utilizzare anche la didattica a distanza, ma solo in maniera complementare. Sono questi gli assi principali su cui si sviluppano le Linee guida per la riapertura delle scuole, che ripartiranno il 14 settembre.

A gestire questi aspetti saranno comunque gli istituti scolastici, ai quali è lasciata piena autonomia in base anche alle esigenze territoriali. Saranno le singole scuole, quindi, ad avvalersi delle varie possibilità proposte dal ministero, organizzando gli spazi interni ed esterni in modo tale da evitare assembramenti all’ingresso e all’uscita. Gli orari di inizio e fine delle attività scolastiche dovranno quindi essere scaglionati, mentre il personale ausiliario si occuperà delle attività di accoglienza e vigilanza. In accordo con gli enti locali, le realtà del Terzo settore, le istituzioni pubbliche e private dei territori e le scuole potranno sottoscrivere specifici ‘Patti educativi di comunità’ per favorire la messa a disposizione di spazi comuni come parchi, teatri, biblioteche, cinema e musei.

Le scuole potranno poi riorganizzare e valorizzare gli spazi già presenti a scuola anche grazie ai fondi per l’edilizia leggera, creando spazi supplementari in aree all’aperto. Se necessario, il documento prevede anche ulteriori incrementi di organico per il personale scolastico.


DISTANZA DI UN METRO DA BOCCA A BOCCA, NON TRA I BANCHI

Il distanziamento fisico si conferma un punto centrale per la riapertura delle scuole a settembre, ma la distanza di un metro sarà calcolata da bocca a bocca, e non più tra i banchi, come era stato ipotizzato in precedenza. È quanto previsto dall’ultima versione delle Linee guida da seguire in vista della riapertura delle scuole, elaborato dal ministero dell’Istruzione e ora al vaglio delle Regioni. Questo passaggio renderebbe più semplice l’organizzazione delle aule, perché la distanza, se calcolata in base alla possibile fonte di contagio (la saliva e, quindi, la bocca), potrebbe essere meno di un metro nei casi di alunni che si danno le spalle, come avviene tra le file dei banchi. In merito all’utilizzo delle mascherine, invece, il documento rimanda la decisione alle due settimane che precedono l’avvio dell’anno scolastico. L’obbligatorietà o meno della mascherina durante le lezioni, sarà quindi stabilita in base all’andamento dell’epidemia.

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STANZIATO UN MILIARDO DI EURO

Un ‘Fondo per l’emergenza epidemiologica Covid-19’ per garantire una riapertura delle scuole in sicurezza. È quanto previsto nell’ultima versione delle Linee guida da seguire in vista del rientro a settembre. Un miliardo di euro la cifra che sarà stanziata per il Fondo, cui si aggiungono gli altri finanziamenti previsti per l’edilizia leggera.

SI’ DALLE REGIONI, BONACCINI: “OTTIMO RISULTATO”

Le Regioni e gli Enti locali hanno espresso parere positivo sulle Linee guida elaborate dal ministero dell’Istruzione per la riapertura delle scuole a settembre. “Un ottimo risultato” e “le Regioni hanno avuto un ruolo determinante nella costruzione di un Piano scuola 2020-2021 che rispondesse il più possibile alle diverse esigenze dei docenti e dei dirigenti scolastici, degli studenti e degli enti locali”, lo ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

“Voglio anche ringraziare la ministra, Lucia Azzolina- ha aggiunto-, per la disponibilità al confronto. Abbiano lavorato molto su questo testo nella consapevolezza che la riapertura delle scuole sia il primo segnale di un Paese che riparte davvero. Ora il testo è notevolmente migliorato grazie proprio al contributo e al pragmatismo degli assessori all’istruzione delle Regioni che fino all’ultimo hanno avuto una interlocuzione costante con il ministero. Quella di oggi rappresenta un’ulteriore risposta ai detrattori della concertazione istituzionale”.

“Al Governo- ha ricordato Bonaccini- abbiamo ribadito tre questioni politiche fondamentali. Prima di tutto servono risorse adeguate per realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano e per questo occorre incrementare il fondo previsto di almeno un miliardo di euro, su cui peraltro abbiano avuto precise rassicurazioni dal Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Occorre poi un aumento netto di organico docente e Ata. Occorre prevedere infatti un adeguato incremento finalizzato a garantire il recupero dei tagli operati sui posti comuni dei docenti sull’organico 2020-2021, per riportarli ai livelli dell’anno scolastico in corso, preservando l’organico già autorizzato, nonché un aumento temporaneo dei contingenti, per realizzare un rafforzamento di “organico per l’emergenza”, che permetta di affrontare al meglio il delicato anno scolastico alle porte. Terza questione: bisogna attivare urgentemente – ha concluso Bonaccini – un tavolo di confronto Governo-Regioni, sulla questione dei trasporti, sia da un punto di vista economico che di organizzazione del servizio”.

“Ora il Piano scuola 2020-2021 ha gambe per camminare davvero, per questo motivo abbiamo insistito nella richiesta di risorse adeguate per realizzare gli obiettivi previsti. Prima di tutto occorre annullare le riduzioni di organico docente rispetto al corrente anno scolastico”, ha rimarcato Cristina Grieco, assessore della Regione Toscana e coordinatrice della commissione Istruzione e lavoro della Conferenza delle Regioni, che ha sottolineato anche “l’esigenza di intervenire sull’edilizia scolastica, sul sistema integrato pubblico-privato dei servizi educativi per la prima infanzia e delle scuole dell’infanzia e sul sostegno ai percorsi del sistema della Istruzione e Formazione professionale anche in relazione alle opere di sanificazione”. Quanto poi agli aumenti dell’organico, ribadendo la necessità di recuperare rispetto ai tagli subiti dal settore, Grieco ha sottolineato la necessità di “mettere le scuole in condizione di adottare le misure che le stesse linee guida prevedono, realizzando anche un rafforzamento dell’organico per l’emergenza’. Così come è necessario garantire per l’anno scolastico 2020-2021 almeno lo stesso numero di autonomie scolastiche (con dirigenti e DSGA) dell’anno scolastico in corso. Inoltre “tutti gli interventi straordinari che si rendessero necessari per criticità emerse in vista dell’avvio dell’anno scolastico, e che non siano già previsti, dovranno trovare copertura finanziaria con risorse dello Stato. Per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti, abbiamo chiesto – ha spiegato Grieco – che il Comitato Tecnico Scientifico si pronunci almeno 2 settimane prima dell’inizio delle scuole (in relazione alla situazione epidemiologica) circa la obbligatorietà delle mascherine all’interno dell’aula e/o negli spostamenti e nella permanenza nei locali comuni. Abbiamo poi chiesto di sostenere le autonomie scolastiche, tenuto conto delle diverse condizioni e criticità di ciascuna, nella costruzione delle collaborazioni con i diversi attori territoriali che possono concorrere all’arricchimento dell’offerta educativa. Bisogna poi rafforzare l’alleanza scuola-famiglia attraverso un aggiornamento del ‘Patto Educativo di Corresponsabilità’ che potrà essere ricalibrato in una forma maggiormente rispondente alle esigenze dell’emergenza”.

“Rispetto poi ai servizi educativi per la prima infanzia, occorre tener presente la necessità del contatto fisico che contraddistingue la relazione dei bambini col gruppo dei pari e degli adulti di riferimento. Per questo occorre pensare a modalità organizzative che tengano conto dell’impossibilità di effettuare il distanziamento fisico se non tra il gruppo di adulti, prevedendo protocolli di funzionamento dei servizi per l’accesso quotidiano, le modalità di accompagnamento e di ritiro dei bambini, e per l’igienizzazione degli ambienti, delle superfici, dei materiali. Abbiamo infine richiamato l’attenzione – ha concluso Grieco – sulla refezione scolastica, puntando sull’esigenza di modalità che garantiscano la qualità del servizio e tengano conto anche della salvaguardia dei posti di lavoro”.

DA CONFERENZA UNIFICATA VIA LIBERA A LINEE GUIDA

La Conferenza Unificata ha espresso parere favorevole alle linee guida relative al Piano Scuola 2020/2021 – Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del Sistema nazionale di istruzione. Esprime “grande soddisfazione” al termine della Conferenza Unificata il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, che aggiunge come “anche in questa occasione la leale e forte collaborazione fra governo, Regioni ed enti locali ha dato un risultato positivo, come accaduto per altri nevralgici settori (commercio, trasporto pubblico locale, servizi alla persona e industria). L’intenso lavoro di questi giorni permette di restituire fiducia al mondo della scuola: insegnati, studenti, famiglie, personale Ata, possono guardare all’inizio del prossimo anno scolastico confidando in una riapertura ordinata e sicura dal punto di vista sanitario. Il metodo sperimentato durante le fasi critiche dell’emergenza Covid-19 si sta rivelando utile per affrontare molte questioni aperte nel nostro Paese e sicuramente la scuola è forse quella più cruciale. Ringrazio la Conferenza delle Regioni, Anci, Upi e tutti coloro che hanno dato un concreto contributo per raggiungere questo obiettivo: essere riusciti ad arrivare ad una unità di intenti dopo un confronto serio ed approfondito è di certo motivo di grande soddisfazione”.

La Conferenza Unificata ha anche espresso parere favorevole anche su: – schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva UE 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e alla direttiva UE 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, nonché intesa, limitatamente all’articolo 2, commi 1 e 2, e articolo 3 comma 7 del medesimo schema di decreto legislativo.

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