
ROMA – La notte scorsa ci ha lasciato il volto gentile della tv italiana. Sempre sorridente, pacato e elegante, Fabrizio Frizzi ha incarnato lo stile di Corrado, conduttore a cui si ispirava, alla perfezione. Su di lui difficilmente sono stati espressi giudizi negativi, perché lui, Fabrizio, si faceva amare da tutti.
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Un episodio solo forse “ha macchiato” la sua limpida carriera, ed è legato incredibilmente alla rete con cui il conduttore è stato sempre identificato. Era il 2000 quando il direttore generale Pier Luigi Celli espresse giudizi molto negativi nei confronti del programma “Per tutta la vita” condotto da Frizzi e Romina Power. Lo show in realtà non aveva caratteristiche tali da suscitare tale indignazione: si trattava di un programma in cui due coppie di sposi si sfidavano per vincere un viaggio ai Caraibi.
“Dopo un amore sano e corrisposto, la frattura non si è ricomposta – dichiarò all’epoca Frizzi a quel riguardo -. Dopo di allora nulla è stato più come prima. Se arrivasse una bella proposta da un’altra rete, pubblica o privata, accetterei. Nel ’92 arrivò un’offerta da Mediaset, ma dissi: Non sono pronto. Sentivo l’appartenenza alla Rai. Ora quel Frizzi non esiste più. Da quel 3 giugno del 2000 per me si è rotta la complicità, non mi sono sentito più indispensabile”.
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Seguì un periodo di crisi descritto così dal conduttore: “Quando sei in disgrazia le giornate sembrano interminabili. A un certo punto nemmeno il mio carattere, prevalentemente ottimista, mi sosteneva più. Io ho molte più debolezze, molti più difetti di quanto sembri. Il fatto è che quando scegli di fare l’artista, scegli un lavoro precario. Vivi in perenne compagnia di un’ansia di conferma. È una regola del gioco anche questa: né buona né cattiva. Una regola e basta”.
La parentesi Mediaset e il ritorno in Rai
Nel 2003 Frizzi passò quindi a Mediaset dove condusse il programma “Come sorelle”. Fu una breve parentesi, al termine della quale lo showman torno’ a casa Rai. Ancora una volta a tendergli la mano fu Michele Guardì. L’autore televisivo che per primo aveva affidato a Frizzi la conduzione di un programma in prima serata (“Europa Europa” nel 1988) ancora una volta ripose la sua fiducia in lui affidandogli la conduzione di “Piazza Grande”. Da lì la carriera del conduttore non si arrestò più, portandolo a diventare uno dei volti simbolo del prime time di Rai 1.
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