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Coronavirus, l’arcivescovo di Lecce: “Per la Quaresima digiuno dai social e dalle fake news”

Monsignor Michele Seccia propone un fioretto originale: l’astinenza dai social, per evitare il propagarsi di notizie false nei giorni dell’emergenza coronavirus

Pubblicato:26-02-2020 11:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:03
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BARI – Il Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio del tempo quaresimale e con esso l’inizio di un periodo di preghiera, digiuno e rinunce. E l’arcivescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia nel suo messaggio per l’avvio della Quaresima propone un fioretto originale: l’astinenza dai social, per evitare il propagarsi di notizie false nei giorni in cui l’Italia è alle prese con l’emergenza coronavirus .

“Vi invito – scrive ai fedeli della diocesi – a osservare le disposizioni delle autorità sanitarie, raccomando prudenza e buon senso anche nell’uso dei social e delle chat: di fake news ne circolano troppe. Anzi possiamo tradurre in un fruttuoso digiuno quaresimale la limitazione dell’uso del telefono per navigare in internet alla ricerca di notizie: fidiamoci solo dei canali istituzionali e non di chi alimenta la confusione”.

Rivolgendosi poi ai sacerdoti Seccia aggiunge: “Affido a voi il compito di sostenere con sapienza evangelica le persone più fragili, in particolar modo quelle che si lasciano più facilmente prendere dalla paura. E se il compito dovesse risultarvi più agevole potrete adottare piccole precauzioni che già altri vescovi in Italia, da Nord a Sud, hanno suggerito a parroci e cappellani. Come, svuotare le acquasantiere, evitare di bagnarsi gli occhi con l’acqua benedetta anche domani in occasione dell’imposizione delle ceneri, evitare il segno della pace durante la messa, evitare la comunione sotto le due specie; per quanto possibile, inoltre, evitare – come in uso in molte parrocchie – le condoglianze al termine dei funerali, dei trigesimi e degli anniversari. E voi, fratelli miei nel sacramento dell’Ordine sacro, come anche i ministri della comunione: abbiate cura di lavare spesso e bene le mani”. “È il senso autentico – sottolinea l’Arcivecovo di Lecce – che ciascuno può dare ad una Quaresima che in questo frangente temporale si congiunge al senso di smarrimento che tutti, anche se qui nel Salento al momento non abbiamo di che preoccuparci, stiamo vivendo a causa della diffusione del Coronavirus-Covid 19. Come pastore e guida del popolo di Dio che è in Lecce non mi sento esonerato dall’essere vicino a ciascuno di voi. Prego ogni giorno in particolare per gli ammalati, per gli anziani, per chi lavora negli ospedali e nelle case di cura ma anche per i salentini che sono al nord per ragioni di lavoro e per i nostri ragazzi che studiano nelle università delle regioni più colpite. Con alcuni di loro – conclude – sono spesso in contatto telefonico non solo per informarmi della loro salute fisica e psichica ma soprattutto per incoraggiarli e per trasmettere loro fiducia e serenità”.


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