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Messaggi whatsapp pro-golpe, perquisite le case degli imprenditori pro-Bolsonaro

Polemiche, per il ministro della giustizia Torres è 'totalitarismo'

Pubblicato:25-08-2022 16:54
Ultimo aggiornamento:25-08-2022 16:54
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ROMA – Polemiche in Brasile dopo che il Supremo Tribunal Federal (Stf), il massimo organismo della giustizia del Paese, ha autorizzato perquisizioni nelle case e blocco ai profili social di otto imprenditori vicini al presidente Jair Bolsonaro. Gli uomini d’affari sono stati accusati di aver inneggiato a un possibile colpo di Stato per contrastare l’eventuale vittoria del leader dell’opposizione Luiz Inácio Lula da Silva alle elezioni presidenziali, in programma il prossimo 2 ottobre, sulla base di alcune rivelazioni del quotidiano online Metrópoles.

L’azione della polizia federale ai danni degli imprenditori è stata infatti avviata dopo che il giornale ha reso pubbliche una serie di affermazioni che gli imprenditori si sono scambiati su un gruppo Whatsapp. Le ragioni che hanno motivato l’operazione, che ha incluso anche la revoca del segreto bancario nei riguardi delle persone perquisite, non sono state però rese note e non è quindi chiaro se a motivare le perquisizioni siano stati anche altri elementi.

Ad autorizzare la misura è stato il giudice Alexandre de Moraes, che è anche il presidente dell’organismo elettorale brasiliano e una delle figure più criticate da Bolsonaro. Moraes è anche a capo di un’indagine sulla presunta diffusione di notizie false sui vaccini contro il Covid-19 da parte del presidente.
Bolsonaro, stando a delle conversazioni private trapelate e rilanciate da alcuni media, avrebbe definito l’intervento dei giudici “sproporzionato e non giustificato”. Secondo il ministro della Giustizia Anderson Torres, citato dal quotidiano A folha de Sao Paulo, “entrare nelle case delle persone e violare il segreto bancario” a partire dai contenuti di conversazioni Whatsapp, “rasenta il totalitarismo”. Fra gli imprenditori oggetto dell’operazione della polizia c’è il miliardario Luciano Hang, patron dei grandi magazzini Havan, ritenuto un fervente alleato di Bolsonaro.


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