NEWS:

Albanese e Raffaele al cinema con Un mondo a parte: “Raccontiamo la scuola di oggi”

Abbiamo incontrato i protagonisti e il regista di 'Un mondo a parte' a Pescasseroli tra i luoghi del film (dal 28 marzo al cinema con Medusa). L'intervista

Pubblicato:25-03-2024 16:22
Ultimo aggiornamento:25-03-2024 16:22

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

PESCASSEROLI (L’Aquila) – Riccardo Milani torna al cinema con ‘Un mondo a parte’ (dal 28 marzo in oltre 500 sale con Medusa) per raccontare la scuola italiana di oggi ma anche la forza e il buon esempio delle piccole comunità che ogni giorno combattono per resistere. Un film corale, con protagonisti Antonio Albanese e Virginia Raffaele, ‘fatto a mano’ da chi anima la Val di Sangro. Un buon esempio di valorizzazione del territorio dietro e davanti la macchina da presa.

LEGGI ANCHE: ‘Un mondo a parte’: Antonio Albanese e Virginia Raffaele a Pescasseroli per la première

Per il maestro elementare Michele Cortese (Albanese) sembra aprirsi una nuova vita. Dopo 40 anni di insegnamento nella giungla romana, riesce a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico ‘poeta pastore’: una scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Grazie all’aiuto della vicepreside Agnese (Raffaele, che recita in abruzzese) e dei bambini, supera la sua inadeguatezza metropolitana e diventa uno di loro. Quando tutto sembra andare per il meglio però, arriva la notizia che la scuola, per mancanza di iscrizioni, a giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il tempo per evitarne la chiusura in qualsiasi modo.


‘UN MONDO A PARTE’, MILANI: SCUOLA HA PERSO CREDIBILITÀ E QUESTO NON CI FA BENE

“La scuola ha perso credibilità e autorevolezza, anzi in Italia molte cose l’hanno persa come la giustizia e la scienza. E questo non ci fa bene“. Così Riccardo Milani alla presentazione di ‘Un mondo a parte’ (dal 28 marzo al cinema con Medusa) al Cinema Ettore Scola di Pescasseroli (L’Aquila), insieme ai protagonisti Antonio Albanese e Virginia Raffaele. “La scuola è una palestra per diventare esseri umani e per un futuro migliore. Dovrebbe essere insegnata più educazione civile e alla vita”, ha sottolineato Raffaele. “In Italia ci sono tante emergenze, tra queste nella scuola, nella sanità e nella cultura. E penso che la comunità della Val di Sangro lotti per questi tre pilastri. Qui, per esempio, c’è una battaglia che va avanti da tanto tempo, quella per il presidio sanitario. E per questo le persone si traferiscono in una località più grande. La mancanza di democrazia crea una falla”.

Per il regista “ci siamo abituati a perdere un pezzo dopo l’altro di questo Paese. È come se ci fossimo abituati al peggio, questa è una delle cose più brutte che un essere umano possa fare. Qui vive Duilio (che compare nel film, ndr), un ragazzo di 20 anni. Lui ha invertito questa tendenza: ha deciso di coltivare la terra e di non abituarsi al peggio perché è cresciuto qui ed ha diritto di vivere qui senza scappare”. All’età di 14 anni ha chiesto come regola una pecora al posto del classico motorino. “Duilio è davvero punk, Sid Vicious (dei Sex Pistols, ndr) in confronto è un gesuita”, ha detto Albanese. In una realtà in perenne crisi “ogni tanto- ha proseguito Milani- sarebbe bene alzare la testa e risolvere le cose con concretezza. In questa comunità le difficoltà si risolvono insieme e quando si è così uniti si scavalca qualsiasi muro”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it