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‘Un mondo a parte’: Antonio Albanese e Virginia Raffaele a Pescasseroli per la première

Il nuovo film di Riccardo Milani in sala dal 28 marzo

Pubblicato:22-03-2024 16:22
Ultimo aggiornamento:22-03-2024 16:22

un mondo a parte
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PESCASSEROLI (L’Aquila) – A circa due ore da Roma c’è ‘un mondo a parte’. Ed è Pescasseroli, un comune dell’Aquila nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise abitato da orsi, cervi, istrici, camosci ed altre specie. Piccole stradine in salita e in discesa animate dalle botteghe della tradizione, dai giovani che pensano al loro futuro tra quelle viuzze, da cui si vedono spuntare le montagne, e da un forte senso di comunità, come mostra ‘Un mondo a parte’, il nuovo film di Riccardo Milani con Virginia Raffaele e Antonio Albanese, presentato al Cinema Ettore Scola di Pescasseroli. Un lungo applauso ha accompagnato i titoli di coda per il nuovo film di Milani, che ha girato tra Opi, Pescasseroli, Gioia dei Marsi e Sperone. Un progetto corale in cui tutti i cittadini hanno dato il loro contributo, nonostante le temperature rigide e gli orari notturni durante le riprese. Un buon esempio di valorizzazione del territorio dietro e davanti la macchina da presa.

“Frequento questi luoghi da anni, provo un senso di ammirazione per il modo in cui si affronta la vita, per gli animali, per il loro dialetto e per il loro senso di comunità”, ha raccontato Milani. Dal 28 marzo al cinema in più di 500 sale, ‘Un mondo a parte’ è un film denuncia sulla complessità di resistere nelle aree interne alle prese con il rischio spopolamento. E Milani la racconta attraverso una piccola scuola di paese.

‘UN MONDO A PARTE’, LA TRAMA

Per il maestro elementare Michele Cortese (Albanese) sembra aprirsi una nuova vita. Dopo 40 anni di insegnamento nella giungla romana, riesce a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico ‘poeta pastore’: una scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Grazie all’aiuto della vicepreside Agnese (Raffaele, che recita in abruzzese) e dei bambini, supera la sua inadeguatezza metropolitana e diventa uno di loro. Quando tutto sembra andare per il meglio però, arriva la notizia che la scuola, per mancanza di iscrizioni, a giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il tempo per evitarne la chiusura in qualsiasi modo.


RAFFAELE SCOPRE LA MONTAGNA, ALBANESE UN HABITUÉ

“Non ho mai frequentato la montagna. Le persone del posto mi hanno fatta sentire parte di questo ‘mondo a parte’. Ed è questa la scia che ho seguito per fare il film”, ha ricordato Virginia Raffaele. “Noi giravamo il film dal lunedì al venerdì, il sabato e la domenica si poteva tornare a casa ma chi me lo faceva fare di ritornare a Roma? Preferivo restare qui. La montagna mi ha insegnato che si sta bene con molto meno”, ha concluso Raffaele. Albanese, invece, la montagna la conosce bene. “Ho trascorso l’infanzia nel parco delle Madonie. La montagna mi appartiene”. L’attore in questi luoghi ha riscoperto “il colesterolo (per la bontà dei prodotti tipici, ndr), i silenzi, di cui abbiamo bisogno, e dei posti meravigliosi. Fare questo mestiere ti permette di monitorare il Paese. Inoltre, non avevo mai visto i lupi”. Per Albanese è il quinto film con Milani. “Condividiamo l’approccio al lavoro. Lui non è modaiolo e non cerca di fare film forzatamente estetici. Fa film onesti che parlano agli essere umani trattando temi che condivido con garbo”, ha concluso.

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