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Il questore di Bologna: “I cortei contro la violenza dovrebbero farli gli uomini”

Il neo questore di Bologna, Antonio Sbordone, dice la sua sul fenomeno della violenza sulle donne: "Non è positivo il fatto che nelle piazze di questi giorni ci siano quasi solo donne. È sugli uomini che bisogna lavorare, vanno sensibilizzati e va creata uina coscienza del rispetto"

Pubblicato:24-11-2023 14:47
Ultimo aggiornamento:24-11-2023 14:53
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violenza donne manifestazione corteo
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BOLOGNA – “Io non interpreto come un dato positivo il fatto che a queste manifestazioni belle e partecipate” contro la violenza di genere “ci siano quasi soltanto donne: secondo me un risultato concreto e positivo cominceremo a traguardarlo quando avremo delle manifestazioni fatte da uomini che dicono ‘Noi non siamo così‘”. Ne è convinto il questore di Bologna Antonio Sbordone, che parlando a oltre 100 studenti delle scuole medie in occasione della presentazione del progetto ‘Di-segni di non amore’- evento organizzato dalla Polizia a Palazzo D’Accursio- afferma che “quando vedremo dei bei cortei partecipati fatti da uomini che dicono ‘no’ a questa cultura della sopraffazione, allora staremo finalmente andando nella direzione giusta“.

“LA PRIORITÀ È SENSIBILIZZARE GLI UOMINI”

Sbordone ribadisce poi- prima rivolgendosi ai ragazzi e in seguito parlando con i cronisti- quanto già detto lunedì in occasione del suo insediamento, vale a dire la convinzione che per contrastare più efficacemente la violenza di genere “la priorità assoluta sia intervenire sugli uomini per sensibilizzarli: abbiamo fatto tanto, giustamente, a livello normativo e di sensibilizzazione per difendere le donne, ma se non interveniamo in modo pesante e sinergico per far crescere gli uomini secondo me i risultati stenteranno ad arrivare, come evidentemente accade ora, visto che contiamo ancora tanti femminicidi, stupri, violenze e atti persecutori”.

“CREARE UNA COSCIENZA DEL RISPETTO”

Data l’occasione, il questore parla direttamente agli alunni delle scuole per dire loro di “cominciare a riflettere su queste cose: dovete crescere con l’idea che la violenza non può appartenere agli uomini“. Per il questore, insomma, è necessario più che mai “coinvolgere gli uomini e i ragazzi per creare una vera coscienza del rispetto“, su cui peraltro, conclude, “c’è un dibattito politico che francamente capisco poco”.


PREMIATA LA RAGAZZA DI 28 ANNI CHE FERMATO AGGRESSIONE

L’evento di questa mattina in Cappella Farnese è stato anche l’occasione per premiare Giulia Leone, la 28enne che la notte dello scorso 28 settembre è intervenuta per salvare una coetanea dalla violenza da parte di due ragazzi in via Belle Arti e a cui, qualche settimana fa, il sindaco Matteo Lepore ha consegnato la Medaglia al merito civico “Giorgio Guazzaloca”. Secondo Sbordone, che ha consegnato alla giovane una pergamena e un mazzo di fiori, “quello di Giulia è un segno che va valorizzato. Lei ha avuto il coraggio di intervenire: non capita spesso, quando capita un gesto del genere va valorizzato, e abbiamo voluto farlo perché i ragazzi rimanessero in qualche modo impressionati”. Da parte sua, Leone dichiara di aver accettato con molto piacere l’invito all’evento: “Sono molto felice di poter dire ai ragazzi ciò che penso- afferma- perché credo che sia importantissmo, alla loro età, capire quali siano, ma soprattutto quali non siano le differenze di genere”. In quest’ottica, conclude, “credo che la mia testimonianza sia stata recepita come un invito a non essere indifferenti quando si vede qualcosa che non va, e penso che la sensibilizzazione sul tema non sia mai abbastanza”.

Sbordone premia Giulia Leone

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