ROMA – “Per quel che mi riguarda non sbarca più nessuno. L’Italia ha già dato”. Così il ministro Matteo Salvini a Zapping su Radio 1, riguardo i 150 migranti della nave Diciotti bloccati da giorni sull’imbarcazione nel porto di Catania. “Se i governi precedenti erano abituati a pagare, tacere, ingoiare, problemi loro”, attacca. Il contributo di 20 miliardi che l’Italia versa al bilancio europeo “possiamo diminuirlo in quota parte per quel che l’Italia non fa o per quel che danneggia l’Italia. E non parlo solo di immigrazione ma anche per quel che riguarda l’agricoltura e le banche”.
Sulla stessa linea anche il vicepremier Luigi Di Maio, che su Facebook scrive: “Il MoVimento 5 Stelle si è presentato agli italiani con una missione ben precisa e non abbiamo alcuna intenzione di fare passi indietro. L’unione Europea non vuole ottemperare ai principi concordarti nell’ultimo consiglio europeo? Noi siamo pronti a tagliare i fondi che diamo all’Unione Europea”. “Vogliono 20 miliardi dei cittadini italiani? Dimostrino di meritarseli e si prendano carico di un problema che non possiamo più affrontare da soli. I confini dell’Italia sono i confini dell’Europa. Agli italiani non chiederemo un centesimo di più. Lo dico da capo politico del Movimento 5 Stelle, visto che la Ue non rispetta i patti e non adempie ai suoi doveri, noi come forza politica non siamo più disposti a dargli i 20 miliardi all’anno che pretendono”, conclude.
“Non è una guerra” con l’Europa ma “torniamo a far valere i diritti e gli interessi italiani”.
“Oggi l’Europa ha dato l’ennesima dimostrazione di un organismo astratto che esiste sulla carta. A Bruxelles sono reattivi solo quando ci sono in ballo interessi economici, quando si parla di condivisione, di diritti e di solidarietà sono sordi”.
Sto valutando di introdurre procedure di identificazione e riconoscimento dei migranti, per capire se sono profughi veri o falsi, prima ancora che sbarchino”.
Il procuratore di Agrigento Patronaggio “interrogasse me, non andasse a interrogare i funzionari del Viminale che svolgono le direttive che il responsabile, cioè io, do. Se il magistrato vuole capire qualcosa gli consiglio di parlare con il Capo”, spiega Salvini a Zapping su Radio 1. “Siccome c’è questo presunto sequestratore, torturatore che per qualcuno sarei io, sono disponibile a farmi interrogare anche domani mattina“, conclude.
“Che il presidente dell’assemblea siciliana Miccichè abbia il tempo di darmi dello ‘stronzo’ è normale?”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it