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Tg Sanità, edizione del 24 luglio 2023

Si parla di caldo, medici internisti, ictus, epatite C, azioni legali contro i medici

Pubblicato:24-07-2023 16:12
Ultimo aggiornamento:25-07-2023 19:02

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CALDO. SCHILLACI: SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO. ATTIVO NUMERO 1500

L’Italia è ancora alle prese con un’ondata di caldo estremo. Ma “la situazione è assolutamente sotto controllo”, ha assicurato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo ai microfoni del Tg1 in merito alle temperature torride degli ultimi giorni. Schillaci ha quindi chiesto ai cittadini di “non andare al pronto soccorso se non c’è una situazione di reale gravità”, in modo da non intasare gli ospedali. Il ministro ha poi ricordato che è attivo “il numero 1500 di pubblica utilità, già utilizzato durante la pandemia, per chiedere informazioni sul calore e ricordare le precauzioni da osservare, ma soprattutto è un numero- ha detto- che può indicare ai cittadini i presidi a loro più vicini dove rivolgersi”. Infine, già dal 15 maggio scorso il ministero della Salute ha attivato un bollettino per le temperature nelle città e ha prodotto un decalogo, di cui Schillaci ha ricordato alcune regole: “Bere molto, non uscire nelle ore più calde e proteggere la persone più fragili come anziani e bambini”.

MEDICI INTERNISTI: IN ESTATE ASSISTENZA AMBULATORI CALA 52,7% E 15% CHIUSI

“È tempo di vacanze anche per i medici, che negli ospedali d’Italia d’estate si rimboccano le maniche per non lasciare senza assistenza i pazienti, aumentando il volume di lavoro in quasi la metà dei casi per sopperire a carenze di organico che tra giugno e settembre diventano insostenibili, visto che circa un terzo di loro va in ferie. Così molti fanno gli extra per coprire i turni di notte e il 56,8% salta i riposi settimanali. Nonostante l’impegno però le attività ambulatoriali diminuiscono nel 52,7% dei casi e chiudono del tutto nel 15,1% degli ospedali, mentre complessivamente la qualità dell’assistenza sanitaria, richiesta anche d’estate, è compromessa nel 56% dei casi in modo sensibile”. A fornire il quadro degli ospedali italiani nel periodo estivo è la survey condotta dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi) in 206 Unità operative ospedaliere di medicina interna sparse in tutte le regioni italiane.

ICTUS. SNO: DIETA INFLUISCE IN 20-30% CASI, CONTANO PIÙ FATTORI EREDITARI

Tra le cause scatenanti dell’ictus, si sente parlare spesso di cattiva alimentazione e di eccesso nel consumo di carne rossa. Ma è un falso mito? L’agenzia Dire lo ha chiesto al dottor Luca Valvassori, presidente della SNO (Scienze Neurologiche Ospedaliere), nel corso di una intervista rilasciata sul tema, che sarà uno degli argomenti al centro del 62esimo Congresso Nazionale della SNO, in programma a Firenze dal 27 al 30 settembre. “Direi nulla di certo- ha fatto sapere il presidente Valvassori- oggi si tende ad andare verso una certa limitazione del consumo di carne, che però ha molto più ruolo nei tumori piuttosto che nell’ictus. Semmai tra le cause scatenanti dell’ictus da arteriosclerosi- ha sottolineato quindi l’esperto- hanno molto più ruolo i grassi, ma la dieta vale il 20-30% al massimo, tutto il resto siamo noi e cosa abbiamo ereditato. Non metterei di certo in relazione il consumo di carne con l’ictus”, ha infine concluso Valvassori. 


HCV. ASL NAPOLI 2 NORD: 500 POSITIVI AD EPATITE C SU 7.500 SCREENATI

Si è concluso ‘Cinquanta senza C’, progetto di eradicazione intraospedaliero promosso dalla Asl Napoli 2 Nord in partnership con il provider Letscom E3, con l’obiettivo di effettuare screening per la ricerca del virus dell’epatite C in tutti i pazienti con età superiore ai 50 anni ricoverati presso i Presidi Ospedalieri della Asl Napoli 2 Nord: Santa Maria delle Grazie (Pozzuoli), Gaetanina Scotto (Procida), Civile San Giuliano (Giugliano), San Giovanni di Dio (Frattamaggiore) e Anna Rizzoli (Ischia). Il progetto realizzato con il contributo non condizionante di AbbVie S.r.l. e di Gilead Science S.r.l, ha visto il coordinamento scientifico affidato alla dottoressa Maria D’Antò, responsabile del Centro prescrittore farmaci anti Hcv ASL Napoli 2 Nord e dell’Unità operativa semplice di Epatologia presso l’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Nel complesso sono stati screenati 7.500 pazienti di cui: 500 sono risultati positivi all’anticorpo, 150 sono risultati viremici e, di questi, 90 sono stati messi in trattamento. A questi dati vanno aggiunti 40 decessi per altre cause, 10 pazienti che hanno rifiutato la terapia e altri 10 che sono poi risultati irreperibili al momento del richiamo. Per il direttore generale della Asl Napoli 2 Nord, il dottor Mario Iervolino, quanto ottenuto rappresenta un “notevole risultato di squadra, frutto del lavoro sinergico svolto dalle direzioni mediche di presidio e dalla rete aziendale dei laboratori di patologia clinica”, a conferma del “valore assoluto” degli operatori e della dirigenza della Asl Napoli 2 Nord.

MEDICINA DIFENSIVA. ‘DENUNCIO IL MEDICO’, MA NEL 97% DEI CASI HA RAGIONE LUI

Ogni anno in Italia vengono intentate 35.600 nuove azioni legali contro i medici, mentre ne giacciono 300mila nei tribunali contro camici bianchi e strutture sanitarie pubbliche. Oltre la metà di queste sono in corso tra Lombardia e Lazio. Ma nel 97% dei casi (nell’ambito penale) si traducono con il proscioglimento, con costi però enormi per le casse dello Stato, che secondo l’Ordine dei medici di Milano ammonterebbero ad “oltre 10 miliardi di euro ogni anno”, andando ad incrementare ulteriormente anche le già lunghe liste di attesa. È il quadro d’insieme su cui a Milano l’Ordine dei medici nazionale e quello meneghino, guidato dal presidente Roberto Carlo Rossi, ha incontrato all’Università Statale il presidente della commissione ministeriale insediata dal ministro Schillaci, Adelchi d’Ippolito, procuratore della Repubblica di Venezia e già consigliere del ministero, insediato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio il 28 marzo scorso a capo della commissione nazionale ministeriale sulla colpa medica, operativa dal 13 aprile.

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