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Frana cimitero Camogli, Toti chiede a Governo Stato mobilitazione

La Regione spiega che si tratta di una procedura legata a un'emergenza locale, ma di dimensioni sovraregionali per le forze da mettere in campo

Pubblicato:24-02-2021 13:34
Ultimo aggiornamento:24-02-2021 13:34

bare cimitero camogli
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GENOVA – Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha firmato la richiesta di “Stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione civile”, inviata al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, Angelo Borrelli, per il crollo della falesia su cui sorgeva il cimitero di Camogli. La Regione spiega in una nota che si tratta di una procedura legata a un’emergenza locale, ma di dimensioni sovraregionali per le forze da mettere in campo. Per questo, la richiesta del governatore segue l’interlocuzione avvenuta ieri con Borrelli e con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, per consentire di anticipare i tempi dell’intervento dei militari del reparto speciale Comsubin della Marina militare, sul posto da questa mattina per il sopralluogo finalizzato alla valutazione dell’intervento di recupero dei feretri finiti in mare e dello smaltimento del materiale di frana.

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A Camogli sono presenti anche i tecnici della Fondazione Cima e dell’Università di Firenze per ulteriori valutazioni sullo scenario di rischio della falesia: si tratta degli stessi soggetti che, assieme a Regione Liguria, avevano gestito l’emergenza a seguito della frana che nel novembre del 2019 provocò il crollo del viadotto dell’autostrada A6 Torino-Savona.
Nella richiesta dello “stato di mobilitazione”, il presidente Toti sottolinea che “le operazioni di recupero delle salme, finalizzate alla tutela della pubblica salute e alla doverosa restituzione della dignità alle sepolture, sono subordinate alla verifica delle condizioni di sicurezza a fronte della possibile evoluzione del dissesto per cui è necessario provvedere con urgenza alla messa in sicurezza” della falesia e del cimitero sovrastante. Per questo, viene richiesto l’impiego di “strutture operative nazionali specializzate e dotate delle professionalità, competenze e attrezzature non disponibili presso le risorse locali, territoriali e regionali già dispiegate”. Il riconoscimento dello “stato di mobilitazione” rappresenta l’ultimo passo per avviare la fase operativa degli interventi. Oggi pomeriggio alle 15, l’assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone, sarà nuovamente a Camogli per una riunione nella sede del Comune con tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni


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