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A Gaza la tregua è più vicina dopo l’annuncio del Qatar: “Cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi da venerdì”

Ieri centinaia di persone sono state sepolte in una fossa comune a Khan Younis. I militari israeliani hanno arrestato il direttore dell'ospedale di Shifa per interrogarlo

Pubblicato:23-11-2023 14:58
Ultimo aggiornamento:24-11-2023 12:52
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onu su attacco rafah
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ROMA – Cessate il fuoco in Medio Oriente al via venerdì alle sette di mattina, ora locale: lo ha annunciato il ministero degli Esteri del Qatar, aggiungendo che la prima liberazione di ostaggi, 13 persone, avverrà alle quattro del pomeriggio dello stesso giorno. L’emittente Al Jazeera ha riferito che le comunicazioni sono state date da un portavoce del dicastero, durante un punto stampa a Doha. Stando a un accordo siglato da Israele e da Hamas, la tregua dovrebbe durare quattro giorni.
Tel Aviv si è impegnata a rilasciare 150 donne e minori palestinesi detenuti nelle sue carceri.
Hamas dovrebbe invece liberare 50 degli oltre 230 cittadini israeliani catturati durante gli assalti dei commando del 7 ottobre. Anche in questo caso si prevede che siano rilasciati minori e donne.

A GAZA TREGUA SLITTATA, ONU: 74% MORTI SONO DONNE, BAMBINI

La tregua di 96 ore stabilita lunedì scorso tra Israele e Hamas, che sarebbe dovuta scattare alle 10 di stamani è, dunque, slittata di un giorno. La conferma era arrivata questa mattina da fonti di Hamas e Israele citate dai media internazionali, secondo cui l‘ostacolo maggiore riguardava la definizione della lista dei prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Hamas ha chiesto di liberarne 150 in cambio del rilascio di 50 ostaggi catturati nell’operazione del 7 ottobre nel territorio dello Stato ebraico. In totale il gruppo palestinese tiene in ostaggio 244 persone, mentre si calcola che 8.300 persone siano detenute in Israele, tra cui anche donne e minori. Oltre 3mila sono in “detenzione amministrativa”, ossia sono detenute senza conoscere i capi d’accusa né processo.

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Intanto l’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi in Medio oriente (Unrwa), aggiorna a 14.128 il bilancio dei palestinesi uccisi o morti di stenti dall’avvio dell’operazione israeliana ‘Spade di ferro’ del 7 ottobre, evidenziando che il 74% sarebbero donne e bambini.

L’organismo Onu – che a sua volta ha riportato 108 funzionari uccisi – ha avvertito che il numero degli sfollati ha raggiunto quota un milione e settecentomila persone, su una popolazione di 2 milioni e trecentomila, pari quindi all’80% della popolazione totale. Al 48esimo giorno di assedio, gli aiuti umanitari continuano ad entrare a singhiozzo e in quantità molto ridotta unicamente dal valico di Rafah, a sud, e questo per le organizzazioni umanitarie sarebbe assolutamente insufficiente a soddisfare i bisogni immediati dei civili.

GAZA, DIRETTORE OSPEDALE SHIFA ARRESTATO DA MILITARI ISRAELE

È stato arrestato per “essere interrogato” Muhammad Abu Salmiya, il direttore dell’ospedale Shifa di Gaza, insieme ad altri medici del principale ospedale della Striscia. Lo riporta la testata The Times of Israel, aggiungendo che a prendere in custodia i dirigenti sono stati l’esercito israeliano e agenti del servizio di intelligence Shin Bet. Da quando l’esercito israeliano ha assaltato l’ospedale lo scorso 15 novembre, decine di medici, paramedici, infermieri pazienti e sfollati sono stati arrestati e interrogati. Tel Aviv sostiene che l’ospedale sia stato usato da Hamas come base e deposito di armi e munizioni, insieme al centro della Mezzaluna rossa palestinese all’interno del complesso. In una nota, la Mezzaluna rossa palestinese smentisce queste affermazioni definendole “falsità” e fa appello a evitare di “inventare storie che mettono deliberatamente in pericolo la vita dello staff medico”, impegnato “ad assistere pazienti e i 14mila sfollati” nel complesso, e che sembrerebbero “avere come obbiettivo quello di giustificare gli attacchi agli ospedali”.

DECINE DI CORPI NON IDENTIFICATI SEPOLTI NELLA FOSSA COMUNE

Intanto ieri i corpi senza vita di centinaia di persone rimasti per giorni nell’ospedale Al-Shifa di Gaza sono stati trasferiti e sepolti in una fossa comune a Khan Younis, nel sud della Striscia. Tra loro anche anziani, donne e bambini.

Lo riportano testate internazionali tra cui Al-Jazeera, secondo cui si tratta di persone non identificate, morte a causa delle violenze che hanno coinvolto direttamente la struttura. L’inviata dell’emittente qatarina, mentre mostra i bulldozer ricoprire di terra i sacchi blu adagiati l’uno di fianco all’altro nel terreno, spiega che a causa del taglio alle forniture di elettricità e gasolio imposto dal governo israeliano su Gaza, le celle frigorifere si erano da tempo spente. L’elevato numero di vittime ha inoltre costretto i medici a conservare i corpi al di fuori delle celle. Infine, fonti di stampa concordanti riferiscono che è stato completamente evacuato l’ospedale indonesiano su ordine delle forze di Israele, altra struttura sanitaria tra le principali a nord di Gaza.

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