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“Prego da casa, non vado in piazza con chi non condanna Hamas”: il console di Israele non partecipa alla fiaccolata di Firenze

Fiaccolata con polemica: il console onorario d'Israele per le regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marco Carrai non parteciperà all'iniziativa per la pace in Medio Oriente indetta dal priore di San Miniato: "Pregherò nella mia stanza in silenzio"

Pubblicato:23-10-2023 12:53
Ultimo aggiornamento:23-10-2023 13:18
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FIACCOLATA FIRENZE ISRALE
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FIRENZE – Quella di stasera “è una manifestazione di preghiera e di pace, mi attendo questo. Preghiera e pace”. Lui però non ci sarà. ‘Lui’ è il console onorario d’Israele per le regioni Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marco Carrai, che ha parlato con i giornalisti dell’iniziativa di stasera a margine della presentazione di mostra a palazzo Pitti dedicata alla storia del ghetto ebraico a Firenze. Carrai spiega di non aver osteggiato la fiaccolata per la pace in Medio Oriente voluta da padre Bernardo Gianni, priore dell’abbazia di San Miniato, né di essere contrario all’iniziativa.

“STARÒ NELLA MIA CAMERA A PREGARE IN SILENZIO”

Però Carrai non andrà in piazza. “Ho detto un’altra cosa- specifica, incalzato dai giornalisti- ovvero che personalmente in quanto rappresentante dello Stato d’Israele non posso andare con chi ancora non ha pubblicamente condannato Hamas e ha riconosciuto altrettanto pubblicamente l’esistenza di Israele”. Un riferimento, quest’ultimo, alle risposte a parere di Carrai non convincenti dell’imam di Firenze, Izzedin Elzir, sulla condanna degli attentati terroristici in Israele dello scorso 7 ottobre per mano di Hamas. “Per il resto- conclude il console- starò nella mia camera, così come insegna il vangelo, a pregare in silenzio”.

GIANI: “MI PIACEREBBE CI FOSSERO ANCHE ISRAELIANI”

“Stasera ci sarò con grande convinzione, in quella San Miniato che guarda al mondo, la voce di Firenze stasera sarà che israeliani e palestinesi devono vivere in pace e ambedue hanno il diritto alla propria esistenza, autodeterminazione e Stato”. È quanto dichiara il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che a margine di una conferenza stampa conferma la propria partecipazione alla fiaccolata di stasera per la pace in Medio Oriente indetta dal priore di San Miniato, padre Bernardo Gianni, iniziativa alla quale parteciperanno anche l’imam e il rabbino capo di Firenze, ma non la comunità ebraica in veste ufficiale.


IN PIAZZA L’IMAM E IL RABBINO DI FIRENZE, MA NON LA COMUNITÀ EBRAICA

“Sono fra coloro che ritengono che ci debba essere lo Stato d’Israele, tutelato e difeso in fondo, e sabato scorso abbiamo fatto la manifestazione per esprimere la nostra solidarietà al popolo d’Israele aggredito da Hamas- aggiunge il governatore della Toscana- ma contemporaneamente voglio che i palestinesi abbiano un loro Stato, una capacità di autodeterminazione e che questi due Stati possano convivere insieme. È impossibile? No, è possibile”.

Il presidente annuncia: “Organizzerò proprio un bel convegno come Regione Toscana su questo, 30 anni fa, nel 1994 il nobel per la pace veniva assegnato a personalità israeliane di assoluto livello come Peres e Rabin e insieme a loro al leader palestinese che esprimeva quei valori, Yasser Arafat, che ho anche avuto il pregio di conoscere direttamente”. Giani esprime l’auspicio, in sostanza, di far rivivere lo spirito degli accordi di Oslo del 1993: “Dobbiamo tornare a quella condizione- sottolinea- ovvero a gruppi dirigenti, leader che guidano Israele e Palestina all’insegna della pace e della convivenza. Per questo il messaggio di stasera a San Miniato sarà inequivocabile, sinceramente desidererei che tutti ci fossero, anche gli israeliani”.

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