ROMA – “Abbiamo accolto 27 scheletrini, il più magro sarà stato un po’ più basso di me e sarà pesato una trentina di chili, la gamba con lo stesso diametro del mio polso” è la testimonianza di un’operatrice umanitaria presente allo sbarco dei minori, tra cui due ragazze, dalla nave Diciotti, ieri sera al porto di Catania. “Uno non riusciva a camminare perché era pieno di dolori- prosegue l’operatrice nel resoconto apparso sul sito dell’ong ‘Terre des hommes’- tre avevano delle bende lerce al polso, al piede e al braccio sparato”.
“Ieri sera eravamo in grosse difficoltà con la lingua, i fanciulli erano tutti eritrei tranne una ragazzina somala. Il mediatore non era potuto essere presente. A volte non restava che guardarci, domandarci con gli occhi: ma quindi come va, come ti senti?- racconta ancora la lavoratrice di ‘Terre des Hommes’- mentre ci scambiavamo questi sguardi io pensavo, a dispetto della incredibile magrezza, della scabbia, delle orecchie a sventola, dei capelli arruffati di salsedine, delle bende lerce, del braccio sparato… pensavo che erano proprio belli”.
“In quei frangenti mi sono chiesta perché così tante persone siano arrabbiate e di cosa abbiano paura. Di due occhi che ti sorridono? Di due orecchie a sventola enormi? Di quattro ricci arruffati? Forse, del fatto che loro hanno perso la capacità di fidarsi dell’altro, forse perché non ce l’hanno mai avuta?” conclude l’operatrice umanitaria.
“Grazie al lavoro e alla disponibilità della Guardia Costiera e tutte le organizzazioni impegnate nel porto di Catania. Questa è la situazione a bordo della Diciotti da ormai 8 giorni. Sulla nave ho parlato a lungo con il Comandante. È un’imbarcazione per salvare vite in mare non per protrarne per giorni la permanenza a bordo”. Così su Facebook Riccardo Magi, deputato di +Europa e segretario di Radicali italiani, salito a bordo della Diciotti, che si trova da giorni al porto di Catania, senza però poter far sbarcare i migranti che sono a bordo.
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