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Oggi e venerdì sciopero generale dei trasporti di 4 ore. I sindacati dicono no al rinvio

"Una cosa che non si vede da 20 anni o forse più", annunciano Filt-Cigil, Fit-Cisl e Uiltrasporti

Pubblicato:23-07-2019 08:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:31
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BOLOGNA – “Una cosa che non si vede da 20 anni o forse più“. Così Filt-Cigil, Fit-Cisl e Uiltrasporti presentano lo sciopero generale dei trasporti che si svolgerà a livello nazionale in due tappe: il 24 luglio il trasporto pubblico locale, ferroviario, merci e logistica, marittimo; porti; autostrade; taxi e noleggio. Il 26 luglio, invece, toccherà al trasporto aereo.

Il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha chiesto ai sindacati di rinviare gli scioperi del settore fissati per il 24 e per il 26 luglio, dopo quanto successo sulla rete ferroviaria. Lo si apprende da fonti sindacali presenti al tavolo al Mit. “Non ci sono le condizioni per il rinvio dello sciopero“, rispondono i sindacati. Lo sciopero durerà in tutti e due i giorni solo 4 ore, ma sarà diverso in ogni città.

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Della mobilitazione si è discusso nella sede della Cisl di Bologna, in occasione dell’attivo unitario delle tre categorie regionali. “Erano anni e anni che gli organismi politici delle nostre federazioni non si riunivano unitariamente”, segnala il segretario regionale della Uiltrasporti, Maurizio Lago, sottolineando che il Governo in carica, così come quelli del decennio precedente, “sembra convinto si possa fare a meno dei corpi intermedi, pensando che da solo possa decidere le sorti di un settore e di una categoria”.

I lavoratori “hanno perso la pazienza. Non se ne può più”, scandisce il segretario regionale della Fit, Aldo Cosenza: “Ma questo non è uno sciopero contro, bensì uno sciopero per. Per far capire al Governo che nel trasporto si addensano criticità che determinano una perdita di efficienza del sistema produttivo italiano e compromettono il futuro dei lavoratori”. Sarà dunque uno “sciopero politico”, continua il segretario della Fit, perchè “non vediamo una visione di insieme nelle volontà del Governo”, mentre diventa sempre più “fragile” il diritto di sciopero e si conferma la necessità di “risolvere una volta per tutte il problema dei riders”.

Lo sciopero rappresenta “una grande opportunità per mettere di nuovo insieme tutti i lavoratori dei trasporti”, dichiara il segretario regionale della Filt, Massimo Colognese. Si va dunque verso “una cosa che non si vede da 20 anni o forse di più”, tanto che “lo sciopero generale dei trasporti è qualcosa che questo Paese ha dimenticato”, aggiunge e avvisa Colognese, sottolineando che la protesta del settore farà da apripista alla mobilitazione di tutte le categorie: appuntamento in autunno per “il primo sciopero generale, finalmente, contro l’immobilismo del Governo”.

Dagli interventi dei delegati esce con insistenza il tema degli investimenti sui mezzi. Un autista di Piacenza, ad esempio, segnala che “i cittadini magari aspettano 50 minuti il bus perchè quello prima si è rotto, poi se la prendono con noi che spesso siamo in servizio da ore e senza aria condizionata”. Poi c’è il tema dei salari. “La gente pensa che siamo pieni di soldi- racconta una lavoratrice del Marconi di Bologna- visto che l’aeroporto fa miliardi di passeggeri”, ma in reltà la situazione “è talmente frammentata che alla fine di questo potenziale noi non guadagniamo granchè”. Non a caso, “per la prima volta sciopereremo tutti- spiega la delegata- tranne la torre di controllo”.

Da Bologna, infine, c’è chi segnala che sul fronte bus d’ora in poi “scioperemo solo di sabato e domenica. Solo così l’amministrazione ci dà retta”, tra turisti e T-Days. Sempre a Bologna, intanto, l’Usb fa sapere di aver incontrato oggi l’assessore alla Mobilità, Irene Priolo. Il sindacato ha sottolineato che è ormai “insostenibile” la situazione degli appalti in Tper, ribando le criticità già sollevate su sosta, contrassegni, biglietterie e così via. “Priolo, di fronte a questo quadro- riferisce Usb- convocherà un nuovo incontro a breve per fornire risposte a questi temi, sentita anche l’azienda”.

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