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Pisa, i docenti del liceo Russoli: “Violenza inaudita e ingiustificabile, siamo sconcertati”

"La Polziia ha caricato i ragazzi con le mani alzate": i docenti del liceo Russoli, che si trova proprio dove è avvenuta la violenta carica e denunciano la "violenza inaudita e ingiustificabile"

Pubblicato:23-02-2024 16:58
Ultimo aggiornamento:23-02-2024 16:58

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PISA – Dopo quanto accaduto questa mattina a Pisa, dove il corteo pacifico pro Palestina degli studenti è stato caricato e i giovani manganellati dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, a prendere posizione (oltre a tantissimi esponenti politici a partire dal sindaco della città), prendono posizione contro quanto accaduto e denunciano la “violenza inaudita e ingiustificabile” che si è verificata.

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Ecco la loro lettera integrale: “Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola. Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri. Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli.
Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in Via Tavoleria.
Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi. Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente: perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città? Oggi è stata una giornata vergognosa per chi ha gestito l’ordine pubblico in città e qualcuno ne deve rispondere“.


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