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Modena, 23enne della Guinea pestato dai Carabinieri durante arresto: “Non avevo fatto nulla”

In un video che circola in rete si vede un 23enne straniero picchiato da un carabiniere durante un arresto: è bufera. L'Arma ha spiegato di aver trasmesso il video alla Procura

Pubblicato:14-03-2024 17:18
Ultimo aggiornamento:14-03-2024 17:24

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MODENA – Colpito a suon di pugni con grande violenza da un carabiniere: è quanto è successo a Modena a uno straniero di 23enne, guineano, in possesso di regolare permesso di soggiorno e con un lavoro da aiuto-cuoco in un ristorante della provincia modenese. Le botte sono documentate da un video che è stato pubblicato dalla piattaforma ‘Welcome to favelas’: il 23enne è stato colpito ieri, mentre il carabiniere tentava di farlo entrare nell’auto di servizio. Un militare lo teneva fermo e si vede l’altro colpirlo con un pugno al volto e altri nel corpo. A quanto ha raccontato lo straniero, che poi è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, i Carabinieri hanno deciso di farlo salire sull’auto dopo un controllo: il 23nne non aveva con sè i documenti, ma aveva detto che poteva farseli portare. I militari non hanno sentito ragioni e hanno cercato con la forza di farlo salire in macchina per portarlo in caserma per fotosegnalarlo. L’uomo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di un’auto dei carabinieri. L’uomo è stato poi rimesso in libertà da giudice, davanti a cui è comparso per il rito direttissimo. L’arresto è stato comunque convalidato. L’Arma in una nota ha spiegato di aver trasmesso il materiale video alla Procura” “il materiale multimediale, acquisito dai Carabinieri di Modena”, per le valutazioni di competenza”. 

“NON HO FATTO NULLA, VOGLIO DENUNCIARE”

Il 23enne pestato dai Carabinieri ha espresso intenzione di fare denuncia. Lo ha fatto in un’intervista all’Ansa: “Voglio denunciare. Mi hanno picchiato senza motivo, io non ho fatto nulla. Ieri mattina stavo aspettando l’autobus, i carabinieri mi hanno chiesto i documenti e io non li avevo. Ho spiegato che potevo chiamare un mio amico che me li avrebbe portati. Ma loro volevano buttarmi in macchina. Io lavoro, non ho mai fatto nulla di male”. 


LA CONDANNA: “L’ABUSO DELLA FORZA INFANGA LA DIVISA”

L’abuso della forza da parte delle forze dell’ordine infanga la divisa. Bene la pronta risposta dell’Arma a un fatto che va indagato”. Lo scrivono i parlamentari modenesi Pd, Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra, commentando il video del un carabiniere che colpisce con pugni il 23enne guineano. L’uso della forza da parte delle forze dell’ordine “non può mai essere sproporzionato, altrimenti diventa abuso, e infanga la divisa che si indossa: la scena ripresa nel video che sta circolando in queste ore- scrivono Vaccari e Guerra- merita un serio approfondimento, perché Modena non è abituata a questo tipo di fatti e non deve abituarsi ora. Bene ha fatto l’Arma a rispondere prontamente, riassegnando ad altri incarichi i due militi e trasmettendo il video acquisito alla Procura perché siano svolte le opportune valutazioni”.

Aggiungono i due parlamentari: “Sicurezza e legalità sono un diritto per tutti i cittadini, compresi quelli sottoposti a controllo e fermo da parte delle forze dell’ordine. Indossare la divisa dell’Arma è un onore e un onere, e per questo non dubitiamo sarà fatta piena luce su quanto accaduto, e sanzionate eventuali condotte che nulla hanno a che fare con la professionalità con cui sono soliti agire i Carabinieri”.

ASCARI (M5S): “FAR LUCE SU BOTTE CARABINIERI A 23ENNE GUINEIANO”

La violenza agita dalle Forze dell’ordine non può mai trovare giustificazione ed è una macchia sull’onore di chi indossa la divisa e sui tantissimi agenti che svolgono il loro lavoro con rigore e umanità”. Così la deputata emiliana M5s Stefania Ascari, capogruppo in commissione Antimafia e componente della commissione Giustizia, dopo il video, circolato in questi giorni, che mostra un carabiniere colpire a pugni un 23enne guineano, regolare e con un lavoro come aiuto-cuoco in un ristorante della provincia, mentre tenta di farlo entrare in auto con un collega. “Se qualcuno delinque o oppone resistenza- riprende la parlamentare emiliana- va bloccato e condotto in caserma, ma mai e poi mai picchiato. Il video che mostra due carabinieri accanirsi in maniera sproporzionata su un uomo inerme lascia basiti ed è una scena indegna di un Paese civile e di una città come Modena. Non conosciamo i motivi alla base del fermo ma nulla può ammettere una simile reazione da parte di chi è chiamato a tutelare la sicurezza di tutti i cittadini e le cittadine. Si faccia piena luce- raccomanda Ascari- e si accertino le responsabilità di quanto accaduto, anche a tutela del buon nome dell’Arma”.

Sulla stessa linea la consigliera M5s in Regione Emilia-Romagna Silvia Piccinini, che scrive: “Da Modena immagini di inaccettabile violenza da parte di due Carabinieri nei confronti di un ragazzo nero. Il 23enne, fermato poiché ‘alla fermata del bus si guardava intorno con atteggiamento sospetto’, non aveva con sé i documenti. A quel punto i Carabinieri gli hanno detto che avrebbero dovuto portarlo in caserma, suscitando la protesta del giovane. Ed è in quel momento che uno di loro lo ha ripetutamente colpito con pugni al volto e all’addome”. Aggiunge Piccinini: “L’uomo è poi risultato incensurato e ha riferito di essere stato picchiato senza alcun motivo al giudice, che non ha ravvisato in lui alcuna pericolosità sociale e lo ha rimesso in libertà. Si faccia immediata chiarezza su quanto è avvenuto e si prendano gli opportuni provvedimenti”. Rincara la consigliera regionale M5s: “Le resistenze del giovane andavano contenute, non certamente contrastate in modo così violento. Non possiamo in alcun modo tollerare simili abusi da parte delle forze dell’ordine nelle nostre città”.

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