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Stupro di Palermo, sui social esplode la rabbia contro uno degli arrestati. Ma il profilo è un fake

I social esplodono di rabbia per la vicenda dello stupro di gruppo a Palermo, e i post fittizi apparsi su Tik Tok a nome di uno degli arrestati hanno scatenato una vera bufera

Pubblicato:22-08-2023 11:49
Ultimo aggiornamento:24-08-2023 01:50

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BOLOGNA – Da ieri è scoppiata una vera bufera social contro uno dei ragazzi arrestati per lo stupro di gruppo commesso a Palermo all’inizio di luglio: a scatenare un polverone sono una serie di contenuti digitali che sono apparsi in questi giorni su un profilo social Tik Tok che porta il nome del giovane, C.M.

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I FOTO E I VIDEO FAKE

Su uno dei profili Tik Tok che porta il nome dell’arrestato (ce ne sono svariati, almeno quattro o cinque, ma quello con i video incriminati risulta creato da pochi giorni) sono apparsi in questi ultimissimi giorni alcuni post con foto in cui il ragazzo è sorridente, video in cui canta e accanto alcune frasi assolutamente assurde che rimandano a un solo concetto: “Sono innocente, non ho fatto nulla di male”. C’è scritto: “Quando tutta Italia ti accusa per una cosa privata ma nessuno sa che sei stato trascinato dai tuoi amici”. E la faccina che side a crepapelle. Poi, ancora, si legge ad esempio: “Non ero in me quando questo è successo ed è molto brutto sentirsi dire certe cose (fa molto male) in tutto ciò spero davvero che la smettano con queste stupidaggini perchè non ero in me ed ero stato trascinato dai miei amici, ciao”.


Un altro post dice così: “Sono un’anima innocente e buona, non farei mai male a nessuno perchè sono un ragazzo educato. Spero che la gente possa capire che sono stato trascinato da persone con cui non avrei dovuto nemmeno fare amicizia”. L’hashtag che accompagna i messaggi è #nonhofattonulladimale. Ed è proprio questo l’hashtag che nelle ultime ore è salito in tendenza su Twitter (questa mattina era addirittura al secondo posto in classifica) : lo stanno utilizzando centinaia di migliaia di persone per scagliarsi contro il 18enne con offese e parole durissime. E propongono punizioni esemplari che vanno ben oltre i limiti di una società civile.

I CONTENUTI CREATI AD ARTE

I cinque-sei video in questione, nel primo pomeriggio di martedì 22 agosto, risultano scomparsi da Tik Tok. Forse cancellati da chi li aveva postati, forse bloccati dagli inquirenti. Resta che quanto accaduto è una gigantesca bolla social. Il ragazzo, arrestato venerdì scorso fa sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare, si trova ancora in carcere e non può ovviamente in alcun modo avere accesso al proprio cellulare e tanto meno ai proprio profili social. I contenuti sono frutto del lavoro di qualche ‘smanettone’ dei social (o per assurdo, come ipotizza qualcuno, potrebbe essere stato anche un amico del giovane, nel caso non molto furbo), che con programmi photoshop ha creato un finto profilo attribuito al giovane e contenuti fittizi, realizzati però a partire da immagini e video veri del giovane, postate da lui in passato e modificati. Sono stati infatti riutilizzati vecchi video del giovane incollando però, a fianco, dei testi nuovi creati ad arte. Solo che mezza Italia non lo ha capito. Non si è probabilmente nemmeno fermato a pensarci. L’Italia dei ‘giustizieri’ ha visto i post, ha dato per scontato lo avesse scritto lui e si è indignata. Condividendo e moltiplicando l’effetto a catena. Molti utenti infatti si sono scandalizzati proprio per il fatto che il giovane stia ancora sui social dopo quanto accaduto. Ed effettivamente questo non può essere successo. Ma sui social hanno la meglio rabbia e reazioni di pancia. Che vanno tra l’altro avanti da giorni, visto che sui social vengono condivisi i nomi e le foto dei giovani arrestati. Una pratica sbagliata e contraria al principio di non colpevolezza degli indagati, che uno stato di diritto deve garantire pure di fronte al più aberrante dei reati. L’Ordine degli avvocati di Palermo si è espresso condannando l’accaduto.

IL REBUS DI UNA SOCIETÀ DOVE TUTTO È ‘SOCIAL’

Sempre postando con l’hashtag #nonhofattonulladimale, qualche utente nella mattinata del 22 agosto ha fatto notare che si trattava chiaramente di un profilo fake. Tra gli altri anche la blogger Serena Mazzini che collabora con Selvaggia Lucarelli. Probabilmente nelle prossime ore scatterà il blocco del profilo fasullo. Si cercherà di capire chi abbia prodotto quei post e se veramente, come qualcuno ipotizza in rete, possano essere stati amici o parenti del ragazzo. Quanto sta accadendo dimostra in ogni caso come sia ormai sempre più difficile, in un’epoca in cui tutto è social e tutto è veloce, fermarsi a distinguere fake e reale, soprattutto per chi ha poca dimestichezza con le dinamiche delle piattaforme. Tutti hanno accesso a tutto, ma spesso mancano gli strumenti per interpretare correttamente quello che le persone si trovano a leggere (e a condividere).

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