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Citroen richiama 600 mila auto per un problema all’Air bag: “Il rischio è anche la morte”

Maxi campagna di richiamo per 600 mila veicoli Citroën a causa di un problema legato al gonfiaggio degli Air bag: la casa automobilistica scrive ai clienti: "Non guidate l'auto"

Pubblicato:22-05-2024 12:32
Ultimo aggiornamento:22-05-2024 16:11

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ROMA – Maxi campagna di ritiro di auto Citroën che potrebbero essere difettose: la notizia è di ieri e riguarda oltre 605.000 veicoli fra Citroën C3 e DS3, prodotte dalla società giapponese Takata tra il 2009 e il 2019 e distribuite in 10 paesi (tra cui l’Italia), che la casa automobilistica ha decisi di richiamare perchè presentano un problema all’airbag, in particolare al sistema di gonfiaggio. che potrebbe portare al suo malfunzionamento. La cosa ha lasciato tutti stupiti per i toni utilizzati da Citroen nella campagna di richiamo. Ai clienti sono stati spedite lettere abbastanza minatorie, che invitavano a non guidare più l’auto: “Le sostanze chimiche contenute in questi dispositivi di gonfiaggio potrebbero deteriorarsi nel tempo esponendo guidatore e passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggio dell’Airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte“. L’invito che arriva da Citroen è “sospendere immediatamente la guida del Suo veicolo”.

Il problema, ha spiegato la Citroën, è legato alle sostanze chimiche contenute nei dispositivi di gonfiaggio degli airbag. La situazione è ancora più critica perchè i tempi di riparazione delle auto sono molto lunghi per la carenza dei pezzi di ricambio necessari: si parla anche di mesi. E per chi ha una sola auto in casa, potrebbe essere un problema molto serio.

Dopo la notizia, si contano a “decine” le telefonate all’Adiconsum di Venezia, per capire come comportarsi dopo la campagna di richiamo dei modelli Citroën C3 e DS3. “Sono giorni concitati e di preoccupazione per tanti automobilisti”, dicono dall’Adiconsum di Venezia, dopo che la casa francese (gruppo Stellantis) ha comunicato ai proprietari delle vetture di non mettersi alla loro guida.


È una situazione che sta causando “enormi disagi ai proprietari delle auto coinvolte- spiega la presidente dell’Adiconsum Venezia Jacqueline Temporin Gruer- perché sono costretti a lasciarle a casa o a sostenere delle spese ingiustificate per usare dei mezzi di trasporto alternativi. Inoltre, molti automobilisti devono circolare con le proprie vetture in condizioni di non sicurezza, in attesa degli interventi di riparazione degli airbag”.

La gestione del richiamo da parte di Citroën ha sollevato timori sulla sicurezza e tempestività degli interventi necessari. “Ora stiamo lavorando per tutelare i diritti dei consumatori- aggiunge Temporin Gruer- e facendo pressione su Citroën affinché risolva il problema in tempi molto rapidi. La speranza è che la casa automobilistica prenda misure veloci e adeguate a garantire la sicurezza dei propri clienti e risolva i problemi logistici che stanno causando ritardi significativi nelle riparazioni. E alla luce di questo, restiamo in attesa di sviluppi”.

Per far fronte al problema, l’Adiconsum Venezia invita gli utenti interessati a rivolgersi ai propri sportelli e inviare una diffida ad adempiere contro Citroën. “Questa mira a ottenere il risarcimento dei danni materiali e morali subiti dai proprietari delle auto C3 e DS3 coinvolte nel richiamo- continua Jacqueline Temporin Gruer- e la sostituzione delle vetture qualora i pezzi di ricambio non fossero disponibili. Non solo, chiediamo una sanzione verso Citroën per la gestione inadeguata della campagna di richiamo”.

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