ROMA – Il 17 aprile, 100 giorni prima dell’inizio dei Giochi di Parigi, mentre la fiamma olimpica appena accesa lasciava Olympia, a Vitry-sur-Seine (Val -de-Marne) 300 senzatetto sono stati evacuati. Si chiama “pulizia sociale” pre-Olimpica, anche se le istituzioni francesi si affannano a smentire. L’Equipe scrive che la Direzione regionale e interdipartimentale degli alloggi e dell’edilizia abitativa di Seine-Saint-Denis ha creato uno slideshow e una nota interna per contestualizzare la situazione almeno sul fronte mediatico. contesto attuale.
Le istruzioni prioritarie nel documento sono formali: “Fornire rifugio, in anticipo, ai senzatetto vicino ai siti olimpici”; “essere in grado di reagire alle operazioni dei militanti vicino ai siti”. Sempre alla fine di marzo, circa 200 rumeni e bulgari hanno dovuto lasciare una baraccopoli occupata a Bordeaux, proprio accanto allo stadio Matmut Atlantique. Un’espulsione ordinata dai tribunali alla fine di novembre 2023. Ad aprile altri campi sono stati smantellati a L’Île-Saint-Denis, vicino allo Stade de France e al futuro villaggio olimpico.
La situazione – scrive ancora L’Equipe – non è sfuggita all’attenzione di Balakrishnan Rajagopal, relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto a un alloggio adeguato. “Gli sfratti per abbellire Parigi prima dei Giochi sono simili a ciò che la Cina, l’India e molti altri Paesi hanno fatto prima di altri mega-eventi. Come lo giustifica la Francia? Ciò è compatibile con la risoluzione del Consiglio per i diritti umani che invita gli Stati a rispettare il diritto alla casa dei gruppi emarginati?”.
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