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Arriva la docu-serie ‘Morte a corso Francia’, le mamme di Gaia e Camilla: “Tragedia evitabile, ascoltate i genitori”

Racconta la tragedia delle due ragazze investite e uccise a Roma nel dicembre 2019 da Pietro Genovese lungo Corso Francia

Pubblicato:22-02-2023 15:36
Ultimo aggiornamento:22-02-2023 15:43

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ROMA – Cinema Odeon sold out per ricordare Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli che, la notte tra il 21 e il 22 dicembre 2019, tornando a casa sono state investite da un suv guidato da Pietro Genovese, figlio del regista Paolo, lungo Corso Francia. A raccontare la vicenda, tra le testimonianze dei genitori, amici ed ex compagni di classe è la docu-serie ‘Morte a Corso Francia: l’ultima notte di Gaia e Camilla’, in onda su Crime+Investigation il 27 e il 28 febbraio.

“Sono commossa perché per me rivivere quella notte non è facile. Ma quello che voglio ricordare è che questa tragedia era evitabile. Per una mamma vedere e immaginare gli ultimi secondi della vita di una figlia non è una cosa facile, secondi che non potrò mai dimenticare”, ha dichiarato Gabriella Saracino, la mamma di Gaia, davanti ad una platea gremita di ragazzi e ragazzi. “L’unica cosa che mi dà forza e stare in mezzo ai ragazzi. Quello che ripeto ai giovani che incontro nelle scuole- ha proseguito- è che mia figlia è volata via per incoscienza. Non solo le scuole ma anche le famiglie devono essere coinvolte. Ascoltate i vostri genitori, era una tragedia evitabile”.

Presente anche Cristina Maggi, mamma di Camilla: “Deve entrare in testa a tutti che per una stupidaggine può accadere una tragedia. In questa docu-serie ci abbiamo messo il cuore e l’anima. Magari sarà una goccia di un oceano ma può allargare la mente. Io ancora non mi sento di andare nelle scuole, mi sono dedicata alla mia famiglia che si è distrutta dopo l’incidente. Lo dico ai giovani: non bevete non fate uso di sostanze, in questo caso fate guidare il vostro amico. La vita è una ed è meravigliosa, godetevela. Voi siete il futuro”, ha sottolineato la mamma di Camilla.


LA MAMMA DI GAIA: FA MALE, MA È UNA SERIE NECESSARIA PER I GIOVANI

“Questa docu-serie è stata una necessità morale, ma non di noi genitori perché è difficile rivivere quei momenti. Il nostro intento è lasciare una testimonianza che amplia un valore educativo per i ragazzi. Io, il papà di Gaia e i genitori di Camilla vorremmo che questo non accada più”, ha aggiunto Saracino.

“Cerco di fare formazione nelle scuole e mi auguro che questa docu-serie resti come documento perché i ragazzi non sciupino la vita, perché basta un secondo o una distrazione per colpa del telefono. Oggi- ha proseguito la mamma di Gaia- chiedo che questa docu-serie abbia un valore veramente educativo per i ragazzi. È stato un sacrificio di dolore ripercorrere la vicenda, ma è necessario per i giovani e ne sono felice. E poi voglio che resti la verità che inizialmente è stata infangata e questo ci ha fatto molto male. Con il documentario- ha concluso- spero di fare finalmente chiarezza e qualche bocca che ha parlato di troppo impari a tacere perché bisogna trovarsi in queste situazioni per giudicare“.

PAPÀ DI GAIA: TELEFONO ALLA GUIDA È UN COLPO IN CANNA

Lasciate stare quel telefono quando guidate perché può essere un colpo in canna. Ogni mattina ho in testa quel secondo e mezzo in cui Gaia e Camilla si sarebbero potute salvare. Sensibilizzare i giovani è quello che mia figlia avrebbe voluto. Spero che questa mattina vi rimanga impressa, ma soprattutto divulgate e date retta ai vostri genitori”, ha dichiararo Edward Von Freymann, papà di Gaia.

PATANÈ: MORTE A CORSO FRANCIA È UN PUGNO NELLO STOMACO

Questo documentario rappresenta un pugno nello stomaco: sono tutti i nostri figli quelli che purtroppo piangiamo dopo un incidente di questo tipo. Per un amministratore sono figli della nostra città. Detto questo dobbiamo essere razionali: una cosa è il sentimento e una cosa è la razionalità e la determinazione nell’azione amministrativa”, le parole di Eugenio Patanè, assessore alla Mobilità di Roma Capitale, in occasione della prestazione della docu-serie.

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