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In Ue ombre sulla candidatura del giudice Ilesic: da appoggio a Prek a colloqui SuperLega

Da fonti confidenziali sembrerebbe ci sia stato un suo coinvolgimento a difesa del giudice Prek, denunciato per violenza

Pubblicato:21-11-2022 16:18
Ultimo aggiornamento:21-11-2022 18:42
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ROMA – Il Parlamento sloveno ha designato Marko Ilesic come giudice per la Corte Ue e a giorni sarà il Comitato 255 a decidere, mettendo l’ultima parola. Oltre alle questioni di età, sulla nomina di Ilesic peserebbero delicate questioni rispetto alle garanzie di imparzialità richieste dall’articolo 4 del codice di condotta dei giudici della Corte. Da fonti confidenziali, come ha reso noto la Dire, sembrerebbe che ci sia stato un coinvolgimento diretto di Ilesic, in data 20 giugno 2019, a difesa del giudice sloveno Miro Prek, escluso in una precedente procedura di nomina alla Corte per la denuncia di una funzionaria italiana sua dipendente diretta al tempo che ha riferito di abusi e violenze. Il procedimento giudiziario è aperto sia in Lussemburgo che in Italia e la donna ha anche presentato denuncia contro ignoti per minacce e stalking.

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Questi fatti sono stati oggetto di esame della Commissione anticorruzione slovena che avrebbe individuato e segnalato un rischio e c’è un procedimento ad oggi pendente anche dinanzi all’OLAF, organo della Commissione europea a Bruxelles per le inchieste in materia di lotta alla frode e anticorruzione.


Ma non è tutto. Altre criticità di rilevanza pubblica sulla garanzia di imparzialità di Ilesic ci sarebbero intorno alla causa C-333/21 (si tratta di una domanda di pronuncia da parte di un Tribunale spagnolo per un contenzioso tra European Super League Company, UEFA e FIFA per accusa di un presunto abuso di posizione dominante delle ultime due) dinanzi alla Corte sulla quale l’UEFA ha un chiaro interesse.
Come riporta skandal24.si Ilesic avrebbe partecipato a una riunione con Alexander Ceferin, presidente della UEFA senza dichiararla e avrebbe commentato in pubblico, in un’altra occasione, la stessa causa, come riportato da siol.net e reporter.si.

Le criticità deontologiche sembrano essere più d’una, non da ultimo il fatto che Ceferin avrebbe dichiarato il suo sostegno a Ilesic in occasione del voto parlamentare sloveno sul rinnovo del mandato di quest’ultimo come giudice alla corte. Tutto questo, unito al sostegno a Prek, deporrebbe per una violazione di confidenzialità, imparzialità e possibile conflitto di interessi anche solo percepito, anche questo sanzionabile come riporta il codice di condotta.

L’appoggio a un denunciato per violenza privata potrebbe minare la credibilità della giustizia europea e dell’Istituzione, dal momento che i giudici della corte intervengono sulla tutela dei diritti umani, tanto più se l’OLAF ha ancora pendente un procedimento a suo carico. Al Comitato 255 (che è composto da ex giudici della Corte di giustizia che hanno grande esperienza in materia di diritti umani) l’arduo compito.

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