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Alla Cogne Acciai Speciali e al Forte di Bard arriva la cracking art

Lupi, cani, gatti, lumache, tanti animali colorati di diversa dimensione che nascono dalla plastica rigenerata. A realizzarli è stato il collettivo artistico

Pubblicato:21-10-2022 15:00
Ultimo aggiornamento:21-10-2022 15:00
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AOSTA – Un’acciaieria e una fortezza. Due realtà apparentemente lontane che diventano luoghi d’arte, ambasciatrici di una nuova vita che nasce dai materiali di scarto. Il fil rouge è il progetto espositivo Regen’art, un’iniziativa di cracking art che porterà alla Cogne Acciai Speciali di Aosta e al Forte di Bard, lupi, cani, gatti, lumache, tanti animali colorati di diversa dimensione che nascono dalla plastica rigenerata. A realizzarli è stato il collettivo artistico Cracking Art. L’inaugurazione del progetto espositivo si terrà mercoledì 26 ottobre, alle 11, al Forte di Bard: il polo espositivo della bassa Valle ospiterà un centinaio di installazioni, visitabili fino al prossimo 27 marzo, mentre saranno una settantina gli animaletti che popoleranno la fucina, le zone esterne e i vari reparti dell’acciaieria di Aosta fino al 27 aprile e di cui si può già avere un assaggio con le due “escargots roses” già sistemate all’ingresso.

ANCHE SEI VISITE GUIDATE IN AZIENDA A PARTIRE DAL 2 NOVEMBRE

Insieme al progetto espositivo, la Cogne Acciai Speciali proporrà anche sei visite guidate in azienda a partire dal 2 novembre, con prenotazione obbligatoria sul sito www.cogne.com. Parte delle opere sarà anche illuminata di notte. L’iniziativa dall’impronta green nasce da un gioco di analogie tra “un’azienda come la nostra, che ricicla il 100% del materiale, perché la nostra materia prima è il rottame di acciaio inossidabile, e questi artisti che creano delle sculture rigenerando a nuova vita un altro materiale che è la plastica”, spiega Monica Pirovano, direttrice generale della Cogne Acciai Speciali. Che aggiunge: “Da qui è nata l’idea di pensare in grande alla Valle d’Aosta e di coinvolgere il Forte di Bard”.

AZIENDA HA UNA RACCOLTA DEI PROPRI RIFIUTI DIFFERENZIATA AL 100%

Regen’Art si muove all’interno del perimetro tracciato dalla sostenibilità e dell’economia circolare, due concetti che “fanno parte del nostro operare- spiega l’amministratore delegato dell’acciaieria valdostana, Eugenio Marzorati-. L’azienda ha una raccolta dei propri rifiuti differenziata al 100%. Questo dovrebbe essere da stimolo per Comune e Regione per chiedersi qual è, in quanto collettività, il nostro tasso di recupero selezionato dei rifiuti. Più infatti è alto questo tasso di recupero differenziato migliore è la nostra prospettiva ambiente e futura sostenibilità, l’invito è di andare in questa direzione”.
Per Ornella Badery, presidente dell’associazione Forte di Bard, “la presenza culturale e la presenza industriale, su cui si basa questo progetto, sono elementi che non sempre si parlano, quando invece la cultura può essere utilmente ribaltata in tanti aspetti anche all’interno delle fabbriche e delle aziende”. E aggiunge: “Un progetto che sposiamo anche nel messaggio: noi come Forte di Bard lavoriamo molto sulla divulgazione dei cambiamenti climatici e di come si può fare per cambiare qualcosa e proteggere il nostro futuro. Oltre al progetto Save the Glacier, nel nostro piccolo cerchiamo di riciclare gli strumenti che utilizziamo, si sa che le mostre sono foriere di produzione di rifiuti”.


MOVIMENTO ARTISTICO NATO CON L’OBIETTIVO DI CAMBIARE RADICALMENTE LA STORIA DELL’ARTE

Industria e cultura sono due facce della stessa medaglia per chi fa cracking art, il movimento artistico nato nel 1993 con l’obiettivo di cambiare radicalmente la storia dell’arte connotandosi per l’impegno sociale e ambientale. Lo spiega Chicco del collettivo Cracking Art, che ha partecipato alla realizzazione degli animali di Regen’Art: “Noi lavoriamo all’interno di fabbriche che producono e per noi è importantissimo questo rapporto con una produzione industriale, proprio perché rappresenta la nostra cultura del lavoro. Noi creiamo il primo prototipo, poi si realizza uno stampo che ha una struttura di acciaio, quindi la culla delle opere di cracking art è proprio l’acciaio”. Per il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, il progetto espositivo si inserisce all’interno “di uno stretto rapporto tra l’acciaieria e la città”, nell’ottica di “una collaborazione virtuosa che aggiunge belle cose alle cose belle che già nella nostra città ci sono e dà quell’elemento attrattivo che incuriosisce sempre”.

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