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Appendino: “Rilancio della Cavallerizza Reale è prioritario”

Dopo l'incendio, il Pd attacca: "Sbagli M5s, la Giunta Appendino ha affondato il nostro progetto"

Pubblicato:21-10-2019 17:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:51
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TORINO – Sul rilancio della Cavallerizza Reale “ci eravamo dati l’obiettivo di chiudere il 31 ottobre lo studio per dare una vocazione a tutte le aree del complesso e manterremo i tempi”. Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, commenta su Facebook l’incendio che questa notte ha coinvolto le zone del tetto e le ex stalle del complesso Cavallerizza Reale, patrimonio Unesco.

Appendino informa anche di aver chiesto all’assessore all’Urbanistica, Antonino Iaria, di “lavorare su questo dossier, che è prioritario, anche per evitare episodi come quello di stamattina”. Le immagini dell’incendio, sul quale non sono ancora chiari i moventi, “fanno male– aggiunge Appendino- mi sono recata sul posto non appena appresa la notizia. Attendiamo i rilievi delle autorità per accertare la dinamica dei fatti”.

IL PD ATTACCA: INCENDIO RISULTATO DI SBAGLI M5S

“Il Comune di Torino ha affossato il nostro progetto e l’incendio di questa notte è il risultato”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale in Piemonte, Daniele Valle sull’incendio che questa notte ha colpito il complesso ex Cavallerizza Reale, a Torino. “Nel 2015 alcuni enti, tra i quali Regione Piemonte, Comune di Torino, compagnia di San Paolo, Soprintendenza e Università, avevano firmato un protocollo per la valorizzazione congiunta del complesso”, spiega Valle, del Partito democratico. Ma il Comune, allora amministrato da Piero Fassino, “si era reso conto che da solo non avrebbe mai avuto i mezzi per procedere con la riconversione di un immobile così grande”. La riconversione dello stabile, continua il dem, avrebbe comportato una spesa di 100 milioni: “come si poteva pensare che un collettivo di artisti avrebbe potuto farsene carico?”, chiede Valle. L’amministrazione guidata dalla sindaca Chiara Appendino “ha buttato all’aria 10 anni di progettazione e i 15 milioni di fondi stanziati dal Cipe non sono ancora stati spesi perché non si capisce cosa voglia fare il Comune che un giorno dice di voler affidare l’intera gestione del bene agli occupanti, il giorno dopo conferma invece che alcune parti del Master Plan (studio commissionato dalla compagnia di San Paolo) gli vanno bene, come l’apertura di un ostello privato”, prosegue il vicepresidente. Insomma, anche su questo episodio, che rimane una “bruttissima notizia”, l’amministrazione pentastellata “conferma di non avere progettualità e idee, e quelle poche che aveva si sono rivelate, come tutti avevano avvertito, irrealizzabili e controproducenti”, conclude Valle.


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