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Deidda (Fdi): “La Sardegna vuole Giorgia Meloni premier”

Intervista al deputato di Cagliari in corsa per la rielezione a Montecitorio. "Cittadini ci chiedono di non sparire come Pd e M5s"

Pubblicato:21-09-2022 14:41
Ultimo aggiornamento:21-09-2022 14:41
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CAGLIARI – “La campagna elettorale di Fratelli d’Italia procede anche in Sardegna con entusiasmo e in ogni angolo dell’isola i cittadini, non solo esprimono la volontà di votare il nostro partito, ma vogliono vedere Giorgia Meloni presidente del Consiglio. Soprattutto ci chiedono di non ‘sparire’ come hanno fatto in questi anni M5s e Pd”. Così alla “Dire” Salvatore ‘Sasso’ Deidda, deputato di Fdi e in corsa per la rielezione in Parlamento, capolista in Sardegna per Montecitorio.
Chiare per Deidda le istanze dell’isola da portare in Parlamento, in caso di elezione: “Bisogna dare risposte concrete per affrontare il Gap infrastrutturale e il problema dei trasporti, ma anche riempire di contenuti il riconoscimento in Costituzione del principio di insularità. Senza dimenticare la battaglia per ottenere parametri differenti, e più giusti, sulla sanità”.

GIORGIA MELONI PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA? SINISTRA NON HA ARGOMENTI, SANNO SOLO DEMONIZZARE


Per la sinistra, Giorgia Meloni premier rappresenta un pericolo per la democrazia. “Non hanno altri argomenti, se non quello di demonizzare l’avversario per nascondere i disastri che hanno commesso al governo e il vuoto di idee– spiega Deidda-. Non sanno più parlare al popolo ma rappresentano solo dei gruppi di potere elitari, non c’è confronto sul piano delle idee”.


Ha scatenato qualche polemica la candidatura di Marcello Pera, con attacchi in particolare da Gavino Manca, esponente del Pd e diretto concorrente di Pera nel collegio uninominale del Nord Sardegna. “L’amico Gavino Manca solleva un polverone sulla candidatura di Marcello Pera per nascondere il fatto che il Pd al governo non ha dato niente a Sassari e al Nord Sardegna. E ricordo che il Pd ha candidato Luigi Di Maio e altri fuoriusciti dal M5s in collegi fuori dal territorio di appartenenza. Fratelli d’Italia porterà 7-8 parlamentari su 16 eleggibili nell’isola e Pera ci aiuterà a portare avanti le riforme necessarie anche sul fronte dell’Autonomia. Quando mai il Pd ha portato tanti parlamentari sardi in Parlamento?”.


GIUNTA SOLINAS? SERVE MAGGIORE DIALOGO TRA ALLEATI


Un giudizio sulla giunta Solinas, cosa ha fatto bene e cosa avrebbe potuto fare meglio. “Siamo orgogliosi del lavoro svolto dal nostro assessore Gianni Lampis (candidato per uno scranno alla Camera, ndr), tanto che la sua esperienza anche nella Conferenza Stato-Regioni proprio in tema ambientali sarà utile in Parlamento- rimarca Deidda-. Dopo le elezioni sarà necessario vedersi per fare il punto della situazione, confrontarsi per creare un nuovo rapporto con il futuro governo e la futura maggioranza di centrodestra. Se posso fare un appunto, sarebbe servita maggiore condivisione e dialogo tra le forze che compongono la maggioranza, come stabilito quando abbiamo siglato l’alleanza che ha vinto poi le elezioni regionali”.


Il Comune di Cagliari come sta lavorando? “La giunta di Paolo Truzzu, sindaco in testa, stanno lavorando come non mai e si stanno occupando di tutti quegli aspetti- a partire dalle grandi opere- che la precedente amministrazione guidata da Massimo Zedda tralasciava, perché chiaramente intervenire sul tessuto di una città crea qualche disagio. Con il prossimo governo targato Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, daremo a Cagliari e altri comuni dell’isola tutti gli strumenti necessari per operare ancora meglio. Cosa rimprovero alla giunta comunale? Hanno un grande rispetto per l’istituzione, ma ogni tanto- e l’ho consigliato- dovrebbero comunicare con forza le chiare responsabilità di chi ci ha preceduto. Mi riferisco in particolare al cantiere del quartiere di Sant’Avendrace o alle criticità sui rifiuti”.


Trasporti aerei in Sardegna, un disastro annunciato… “Il settore aereo è in crisi e da inizio legislatura ho provato a chiedere di riformare il settore nazionale, prima che i governi Pd e M5s riuscissero a far fallire Alitalia e Air Italy nell’immobilismo più totale. Bisogna andare in Europa e spiegare che non si può lasciare tutto al libero mercato, abbiamo bisogno di una continuità territoriale- aerea e marittima- efficace, a tariffa unica, sia per le persone che per le merci”.


Dorsale del metano, un’infrastruttura che serve alla Sardegna? “Serve certamente, anche pensando all’idrogeno. E fa sorridere che Pd e M5s l’abbiano abbandonata quando la giunta Solinas cercava di portare avanti il progetto. Ora la richiedono, ma abbiamo perso anni importanti”.


Bisogna puntare sul nucleare? “Sono d’accordo nel favorire la ricerca sul nuovo nucleare a fusione, senza più pericoli di scorie o fughe radioattive. Ho appreso, durante un convegno sull’energia, che qualche anno fa la Sardegna era stata scelta come sede di un centro di ricerca che andava in questa direzione, ma la Regione disse no. E il centro fu realizzato nel Lazio guidato dal dem Nicola Zingaretti. Un altro inaccettabile errore del centrosinistra sardo”.

“CONTESTAZIONI CONTRO FDI? CLIMA PREOCCUPANTE”


A Palermo l’ennesima contestazione contro un comizio di Meloni: “È un clima che preoccupa- aggiunge il deputato-. Vengono usate parole dure, violente ed offensive, vogliono impedirci di esprimere il nostro pensiero. Minacciano di impiccarci, imbrattano le nostre sedi e strappano i nostri manifesti. È democratico impedirci di fare dei comizi? Giorgia Meloni è sottoposta quotidianamente a insulti di ogni tipo. Non è forse sessismo o misoginia? Avete mai visto contestatori di destra ai comizi di Enrico Letta o della sinistra? Forse qualcuno si sorprenderà, ma noi andiamo ad ascoltare e comprendere, ci piace la politica in tutti i suoi aspetti e conoscere l’avversario ci permette di crescere. Per esempio eravamo in Piazza del Carmine in occasione del comizio di Letta a Cagliari, per contare chi c’era e sentire cosa aveva da dire. Lo ringraziamo perché nei suoi incontri pubblici parla sempre di Meloni…”.


Reddito di cittadinanza, da migliorare o cancellare? “Occorre riformarlo radicalmente- spiega Deidda-. Serve certamente un aiuto per chi non può e non riesce a lavorare, ma poi ripartiamo dai Comuni e dalle imprese, dalla formazione: dobbiamo garantire a chi può lavorare di crearsi la propria strada. Investiamo quei soldi per abbattere il costo del lavoro e le tasse alle imprese”.

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