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VIDEO | Un patch di rame per eliminare il Coronavirus dallo smartphone

Andreucci (Zenais): "A differenza di altri materiali garantisce sicurezza totale"

Pubblicato:21-07-2020 13:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:40

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https://www.youtube.com/watch?v=Mo6XRWctB0E&feature=youtu.be

ROMA – Un patch in rame da applicare su smartphone e tablet che promette di eliminare virus, germi e batteri in modo veloce ed efficace sfruttando le proprietà antibatteriche e antivirali del rame applicabile anche sui dispositivi d’uso quotidiano. E’ questa l’idea alla base del dispositivo ‘Il Tuo Scudo’, lanciata sul mercato dalla PMI innovativa Zenais. L’agenzia di stampa Dire per capire meglio questo e gli altri progetti sviluppati durante la pandemia ha raggiunto Simone Andreucci, Business Development Director di Zenais.

– Un patch in rame da applicare su smartphone e tablet in grado di eliminare virus e batteri, è quello che promette ‘Il tuo scudo’ prodotto da Zenais. Dove nasce l’idea e quali sono le applicazioni pratiche soprattutto in epoca Covid?


“In questi mesi molto particolari, dal lockdown in poi, la nostra azienda ha mantenuto la continuità produttiva usufruendo dello smart working. In questo periodo abbiamo cercato di identificare un prodotto che fosse rapido ed utile e che potesse aiutare nella vita di tutti i giorni le persone. Anche prima dell’emergenza Covid sempre sviluppato soluzioni e applicazioni per smartphone per i nostri clienti ma allo stesso tempo eravamo coscienti, grazie anche alle statistiche che confermano l’uso dello smartphone nel 90% delle persone, volevamo produrre qualcosa che ne garantisse un uso sicuro. Peraltro il 57% degli individui dichiara che la prima cosa che compie al risveglio è guardare il cellulare el’83% lo usa durante la notte. Alla luce di questi dati abbiamo cercato di capire come poter incrementare durante la sicurezza contro germi e batteri che si depositano su dispositivi come il cellulare, il tablet e le chiavi. Da evidenze e studi è emerso che tra tutti i materiali contro gli agenti patogeni il rame permette l’eliminazione dei batteri pari al 97,7% entro circa due ore e anche ad una distanza di decine di centimetri nel 70% dei casi. Al contrario in materiali come il cartone i virus e i batteri riescono a sopravvivere sulla superficie fino a 24 ore mentre sulla plastica e l’acciaio riescono sopravvivere tre giorni. Alla luce di queste considerazioni abbiamo cercato di dare vita ad un prodotto che eliminasse virus e batteri ma pratico da usare. Da qui è nata l’idea di queste patch in rame da applicare facilmente su i supporti menzionati. L’obiettivo è introdurre ulteriori livelli di sicurezza”.

– Quanto è importante investire risorse su innovazione e ricerca anche alla luce dello tsnumami che ci ha travolto?

“L’innovazione è fondamentale. Sono molto felice di potermi avvalere di un team giovane e che consente di innovare in continuazione. I risultati finali si vedono come il progetto de ‘Il tuo scudo’ piuttosto che tutta un’altra serie di soluzioni che stiamo mettendo sul mercato durante questa fase emergenziale che ha cambiato sicuramente le regole ma ha creato anche una serie di opportunità. Per capire quanto progredire sia imporante basta andare a vedere quanto sia grandi le aziende quotate in borsa. E poi gli Stati economicamente più forti sono quelli che innovano come la Silicon Valley, la Greater Bay Area cinese e Israele. Quest’ultimo è lo Stato che offre la maggior percentuale di Pil in ricerca e sviluppo ed è quella che possiede la maggiore quantità di start up all’interno dei suoi confini. Ma anche noi non ci fermiamo ma infatti come Zenais stiamo lanciando un kit, che si chiama ‘Analisi a casa’. Un kit per test sierologico a domicilio. Siamo la prima realtà in Italia che ha realizzato questo kit che arriva a casa in una scatola che contiene un pungidito ed una provetta. Una volta effettuato il test la scatola con la provetta viene riconsegnata in qualsiasi Tnt point, uno dei pochi corrieri autorizzato alla consegna di questi dispositivi, e in tre giorni viene restituito il referto al soggetto interessato in collaborazione con il laboratorio Bios di Roma”.

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