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A Pietralata al via il Rome Technopole, primo edificio pronto per il 2026

Si sblocca finalmente il Rome Technopole. Ma l'area di Pietralata di arricchirà anche del nuovo campus Sapienza e della sede di Istat, oltre che dello stadio della Roma e del nuovo centro direzionale sui lotti Rfi.

Pubblicato:19-10-2023 19:58
Ultimo aggiornamento:19-10-2023 22:48
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La prima pietra virtuale del primo edificio del Rome Technopole di Pietralata è stata virtualmente posta oggi, con l’approvazione della delibera comunale che avvia ufficialmente l’iter autorizzativo. Si tratta dell’avvio della procedura per il primo dei tre lotti del futuro hub della ricerca della Capitale che sarà inaugurato entro la fine del 2026, grazie a risorse del Pnrr.

La presentazione del progetto, mostrato per la prima volta anche dal punto di vista architettonico, è avvenuta questa mattina in Campidoglio alla presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, della rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, della vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, del vice presidente di Unindustria, Alessandro Francolini, e degli assessori capitolini all’Urbanistica, Maurizio Veloccia e al Patrimonio, Tobia Zevi.

Il primo edificio del futuro Technopole si svilupperà su circa 2.300 metri quadrati ed ospiterà la sede della Fondazione Rome Technopole, le prime aule e sale multimediali ed alcuni laboratori di ricerca, oltre che spazi per il trasferimento tecnologico e aree per incubatori d’impresa. Sarà inoltre realizzato un parcheggio. Il futuro tecnopolo, però, una volta utlimato sarà composto da tre edifici (i successivi finanziati con fondi regionali del Programma Regionale FESR 2021-26.


Il secondo lotto prevede la realizzazione di un complesso composto da due nuovi edifici per un totale di circa 5.300 mq, organizzati in aree e servizi comuni, comprese le aree di rappresentanza (circa il 30% dello spazio totale disponibile), aule e sale multimediali per attività didattiche e formative (circa l’11% dello spazio totale disponibile), laboratori di ricerca, aree per il trasferimento tecnologico e incubatori di Impresa: (circa il 59% dello spazio totale disponibile).

“Il nuovo edificio- ha aggiunto la rettrice Polimeni- sarà alimentato al 100% da fonti energetiche sostenibili. Ma tutti gli edifici saranno caratterizzati dall’impiego delle più avanzate soluzioni tecnologiche che li renderanno un esempio di ‘zero energy building’ e ‘zero emission building’, autosufficienti dal punto di vista energetico, fortemente improntati alla circolarità delle risorse in uso e capaci di contribuire al cammino verso la decarbonizzazione e la piena neutralità climatica dell’area. L’energia verrà prodotta totalmente da fonti rinnovabili, attraverso la combinazione di fotovoltaico, sistemi innovativi all’idrogeno per l’energia elettrica e da geotermia a circuito aperto. Quando sarà completato il Rome Technopole diventerà un grande polo europeo dell’innovazione a dimensione internazionale che alimenterà la filiera di ricerca, formazione e innovazione nell’ambito delle tre aree di interesse strategico per il Lazio: transizione energetica, transizione digitale, salute e biopharma.

Ma non è tutto, perché a pochi metri dal nuovo tecnopolo, nel cuore di Pietralata, nascerà un grande nuovo quartiere dedicato alla tecnologia, al direzionale e allo sport. Entro pochi anni nasceranno, infatti, lo stadio della Roma, il super campus di ingegneria della Sapienza, uno studentato e gli edifici direzionali destinati alle grandi società sui lotti di Rfi, a ridosso del fascio di binari. La novità più interessante del piano di sviluppo dell’area è proprio il nuovo Campus della Sapienza, di cui poco si era sentito parlare fino ad oggi. A fornire qualche dettaglio in più sono stati la rettrice dell’Ateneo, Antonella Polimeni, e l’assessore capitolino all’Urbanistica, Maurizio Veloccia.

Per capire di cosa si tratta bisogna guardare la cartina di come sarà l’area di Pietralata tra qualche anno. Accanto al futuro Technopole sarà inaugurata una serie di edifici: il primo è gia in costruzione e si tratta di uno studentato da 250 posti. Sarà pronto probabilmente nel 2024. Accanto “arriveranno alcuni dipartimenti di ingegneria, tra cui certamente quello di informatica”, ha chiarito Polimeni. Di fatto in quella zona nascerà un campus di Ingegneria (anche se potrebbe restare spazio per altre facoltà, in passato si era parlato di Farmacia): un primo grande lotto, proprio accanto allo studentato, vedrà i lavori aprirsi nel 2024. Per altri due lotti, più ad ovest, sempre assegnati a Ingegneria, siamo nella fase della richiesta di finanziamento e della conferenza dei servizi nel primo caso, e al piano di fattibilità economico-finanziario nell’ultimo. Ma l’espansione di Ingegneria proseguirà anche su uno dei lotti messi in vendita da Rfi nella zona più vicina ai binari, sul cosiddetto comparto C10.

Proprio quella dei lotti Fs-Rfi Sistemi Urbani rappresenta poi l’asset di sviluppo più misterioso. Accanto alla stazione Tiburtina, su uno dei terreni su cui già si è sviluppata negli anni scorsi la sede di Bnl, nascerà un grande centro direzionale con la presenza di torri ed edifici più bassi. Non è ancora noto chi occuperà i nuovi volumi e che forma avranno questi ultimi (inizialmente Fs aveva ipotizzato la realizzazione del suo quartier generale, ma poi la scelta è ricaduta sulle torri ex finanze dell’Eur). L’idea a cui sta lavorando il Comune è, però, quella di creare una grande area di uffici dall’aspetto iper contemporaneo. Nella zona resta poi il cantiere per la sede dell’Istat, affidata allo studio Abdr. In questo momento i cantieri sono nella fase preliminare delle indagini archeologiche. “Ma non ci sono più ostacoli al prossimo avvio dei lavori per innalzare l’edificio”, ha chiarito Veloccia. Infine c’è l’intervento più grande, ma anche il più noto e monitorato: il nuovo stadio della Roma disegnato dallo studio Popolous, i cui cantieri dovrebbero aprirsi nel 2025.

“A Pietralata nascerà una centralità molto importante- ha commentato Veloccia, oggi al termine della presentazione del primo lotto Roma Technopole, tracciando la sintesi del futuro di questa area- noi crediamo che collegarne lo sviluppo alla rigenerazione urbana sia la via da seguire. Dopo 60 anni di attesa, durante i quali questo luogo è rimasto a lungo alla ricerca di una destinazione precisa, oggi noi presentiamo un progetto complessivo che ha una vocazione ben definita verso il mondo della conoscenza e della ricerca. Con accanto il futuro stadio”.

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